Proiezione film di Pier Paolo Pasolini. Con Enrique Irazoqui, Margherita Caruso, Susanna Pasolini. (Italia, 1964, 140’).
Il film è una fedele riproposizione del Vangelo secondo Matteo dal momento dell’Annunciazione alla Resurrezione di Gesù. Le tappe della vita di Gesù Cristo sono ripercorse senza variazioni nella storia, né cambiamenti anche testuali rispetto alla versione di san Matteo. Il Vangelo di Pasolini non intendeva mettere in discussione dogmatismi o miti, quanto far emergere l’idea della morte, uno dei temi fondamentali della sua poetica. Come negli altri film il regista si affida a un linguaggio sonoro ricercato per ‘didascalizzare’ alcune delle vicende più significative del film. Ecco dunque la Passione secondo Matteo di Bach e soprattutto la musica funebre massonica di Mozart – che accompagna tutta la passione di Gesù – a suggellare la propria immagine della morte: un evento necessario, per niente eroico e soprattutto ineluttabile. Il Vangelo, come quello di Matteo, disegna una figura di Cristo più umana che divina, un uomo con moltissimi tratti di dolcezza e mitezza, che però reagisce con rabbia all'ipocrisia e alla falsità. Si tratta di un Cristo motivato dalla volontà di redenzione per coloro che subiscono le conseguenze della istituzionalizzazione della religione operata dai farisei che ne hanno fatto uno strumento di dominio politico e sociale. Per la realizzazione del film Pasolini utilizza attori non professionisti (alcuni, oltre a Ninetto Davoli, anche intellettuali suoi amici: Natalia Ginzburg, Alfonso Gatto, Enzo Sicliano), comparse scelte tra la popolazione contadina e la madre Susanna che interpreta la Madonna anziana. La figura di Cristo fu affidata al catalano Enrique Irazonoqui allora sindacalista diciannovenne, in Italia per cercare appoggi alla lotta contro il regime franchista.
Informazioni:
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