con/with Marco Menegoni, Gayanée Movsisyan, Monica Tonietto, Massimiliano Briarava, Moreno Callegari, Marta Kolega, Gloria Lindeman, Paola Dallan, Artemio Tosello, Emanuela Guizzon / e con la partecipazione straordinaria di/with special appearance by Marco Cavalcoli.
Elio Donato disegna con rapidi tratti un Virgilio schivo, mite, dalla parlata timida, tanto da apparire ignorante. Una figura in contrasto con il poeta laureato che non esitava a cantare i potenti e non esitava ad usare il registro epico al servizio di Augusto. La nostra epoca coltiva legittimi sospetti nei confronti dei poeti al servizio di un’ideologia ufficiale. Tuttavia ribolle sotterranea una tensione tra il Virgilio introspettivo, che colora i suoi versi di melodia malinconica, e il Virgilio propagandista, che deve proclamare il trionfo di Roma. C’è una composta serenità nell’opera di Virgilio, ma sotto la superficie indisturbata si agita un dissidio interiore, quel dissidio che William Butler Yeats considerava l’autentica fonte della creazione artistica. Questo nostro lavoro non è un’opera sulle Bucoliche, sulle Georgiche o sull’Eneide. È piuttosto uno sguardo alla frattura che fende la base di un’esistenza e da cui scaturisce, come un fiume che lava, la creazione poetica.
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