Multiversoteatro: Una stanza tutta per sè

Evento segnalato da
- (Foto dal sito ufficiale)
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Data: Mer. 26 ottobre 2016
Dove: Teatro parrocchiale, Verla di Giovo (Tn)
Orario: ore 20.30

Regia di Michela Embrìaco / Con Michela Embrìaco / Nel video ritratto di J. Shakespeare: Chiara Maria Cattani / Scenografia e costumi: Giusi Campisi / Luci: Mariano Detassis / Immagini, video e fotografia: Pierluigi Cattani Faggion / Tecnico luci: Luca Brun / Scenotecnica: Massimo Milanaccio / Spettacolo prodotto da Multiverosteatro con il sostegno di: OFF/Sanbàpolis - Residenze diffuse 2015, Centro Servizi Culturali S. Chiara, O.U.,  Spazio OFF, Commissione provinciale Pari Opportunità tra donna e uomo.

“E io devo chiedervi di immaginare una stanza, simile a migliaia di altre, con una finestra che si affaccia sui cappelli dei passanti, su furgoni e automobili e altre finestre; e su un tavolo in quella stessa stanza, un foglio di carta.....”
Virginia Woolf

Virginia Woolf affronta in modo ironico e appassionato il tema della creatività femminile affermando che una donna per poter essere liberamente creativa e potersi esprimere deve avere “una stanza tutta per sé”. La stanza è più luogo metaforico che fisico, simbolo della libertà di essere sé stesse, ma serve anche il denaro: una rendita fissa che ironicamente e come provocazione Virginia Woolf pone come condizione di libertà che permette alla donna di essere artista. Ma la rendita fissa è solo una provocazione, il cuore del discorso sta nella frase che la protagonista rivolge al pubblico  nella perorazione finale: “Guadagnate cinquecento sterline l’anno con il vostro ingegno!”, ovvero non lasciate morire i vostri talenti e fate in modo che la vostra mente sia libera come doveva esserlo la mente Shakespeare.
Questo tema si può estendere alla condizione dell’artista e di chi produce cultura oggi indipendentemente dall’essere uomo o donna in un mondo che dell’arte sembra non aver bisogno.
L’intento è portare in scena uno spettacolo con una forte connotazione artistico-poetica e che sappia comunicare con leggerezza, ironia e profondità. Una donna, una studiosa deve preparare una conferenza sul tema “la donna e il romanzo” che dovrà presentare di fronte a un pubblico. Non è Virginia che parla, "call me Mary Beaton, Mary Seaton or Mary Carmaichael", dirà, spogliandosi della sua identità. anziché fare la conferenza sulla donna e il romanzo ci racconterà come è arrivata ad affermare che per essere scrittrici è necessario conquistarsi una “stanza tutta per sé”. Così facendo emergerà una narrazione dove si intrecciano fatti reali e immaginari, visioni e piccoli fatti quotidiani.

Informazioni:
“Una stanza tutta per sé”: tour trentino.


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