Di Aristofane / regia Roberto Cavosi.
Produzione TEATRO STABILE DI BOLZANO.
Il primo appuntamento della seconda edizione di Wordbox – Parole per il teatro da giovedì 26 a domenica 29 gennaio alle 18.30 ci porterà alla scoperta della commedia “I Cavalieri” dell’autore greco Aristofane. Nato nel 450 A.C. ad Atene, Aristofane è considerato il massimo rappresentante della commedia attica “antica”. La genialità della sua fantasia comica fonde battute incalzanti, inaspettate e surrealistiche con elementi triviali e alta poesia. Aristofane rivendicava la missione educatrice del teatro e con la sua dissacrante satira prese spesso di mira la politica e gli esponenti politici del tempo, criticando senza mezzi termini la democrazia ateniese, proprio come nel caso de “I Cavalieri”. Con questa nuova lettura scenica il regista Cavosi dirigerà Edoardo Chiabolotti, Paride Ciciriello, Antonello Fàssari, Sergio Mancinelli, Sebastiano Tringali, Chiara Sartori, Roberto Stocchi e Giovanni Vettorazzo nell’interpretazione di questa commedia esilarante che oltre a divertire, svelerà le demagogiche sfaccettature del mondo d’allora e di oggi. Due servi di Popolo, un vecchio signore dal nome emblematico, detestano un terzo servo, Paflàgone, perché con un comportamento assolutamente ipocrita e adulatorio si è assicurato i favori del padrone ed è arrivato a spadroneggiare in casa facendo tutto ciò che vuole. I due servi decidono quindi di contrapporre a Paflagone un salsicciaio, col preciso scopo di scalzare Paflagone dalle grazie di Popolo. La scelta di utilizzare un salsicciaio è tutt'altro che casuale: costui è un individuo ancora più immorale, cinico ed ignorante di Paflagone stesso, e quindi particolarmente adatto allo scopo. Chi sceglierà Popolo? Continuerà a privilegiare il conciapelli Paflagone o verrà attratto dalle adulazioni e dai modi di fare ancora più scorretti del salsicciaio?
Scritta nel 424 A.C., “I Cavalieri” rappresenta un attacco fortemente critico nei confronti di Cleone, un ex conciapelli che divenne l'uomo politico maggiormente in vista di quel periodo. L'intera trama è una graffiante metafora di quella che, secondo l'autore, era la situazione politica ateniese di quei tempi. Il personaggio di Popolo, infatti, rappresenta il popolo stesso (che è il padrone di casa, essendo Atene un sistema democratico), mentre i due servi simboleggiano Demostene e Nicia, generali e uomini politici del tempo, messi in ombra da un ingombrante antagonista. Paflagone, infine, rappresenta Cleone, il bersaglio principale della commedia. Nel momento in cui i due servi si lamentano del modo in cui Paflagone si è ingraziato Popolo con atteggiamenti ipocriti ed adulatori, viene descritta quella che, nella visione di Aristofane, era la situazione politica di quei tempi. “I Cavalieri” è un testo scritto più di 2400 anni fa, ma molti dei protagonisti potrebbero essere nostri contemporanei. Andando alla ricerca delle radici della commedia, paradossalmente Wordbox riflette sul Nostro Tempo.
Informazioni:
http://www.teatro-bolzano.it
Evento segnalato da Teatro Stabile di Bolzano