Performance Michikazu Matsune; assistenza artistica - artistic assistance Andrea Gunnlaugsdóttir, Mzamo Nondlwana; testo - text Michikazu Matsune, Jun Yang; editing del testo - text edit Naoki Matsuyama; editing del video - video edit Maximilian Pramatarov; foto - photo Elsa Okazaki; musica - music Traditioneller Gospel, Brian Eno, Hedley; riferimenti coreografici - choreographic reference Revelations by Alvin Ailey, Hip Hop for beginners; produzione – production Michikazu Matsune; co- produzione - co-produced Szene Salzburg, brut Wien, KYOTO EXPERIMENT; con il sostegno di - supported by Kulturabteilung der Stadt Wien / MA7.
Con la sua performance, Michikazu Matsune si rivolge alla nostra società globalizzata, con tutte le sue fratture e ostacoli. Il punto di partenza del progetto è la storia di quanto accadde all'artista americano di danza moderna Abdur Rahim Jackson durante una tappa del tour con il famoso Alvin Ailey American Dance Theater nel 2008. Una volta giunto all’aeroporto di Tel Aviv, a causa del suo cognome, i funzionari del controllo immigrazione lo portarono in una stanza appartata dove lo sottoposero a un esame meticoloso. Gli chiesero infine di ballare per dimostrare che la danza fosse davvero la sua professione. La performance getta una nuova luce sul lato oscuro della paranoia legata alla globalizzazione, caratterizzata dall’attività di profilazione di soggetti sospetti e dalla brama di sorveglianza.
Michikazu Matsune è un artista-performer e coreografo con base a Vienna, in Austria. Sviluppa progetti in diversi contesti tra cui palcoscenici, mostre e spazi pubblici. Le sue opere sono giocose, assurde e critiche al tempo stesso. Il suo interesse si concentra sulle attribuzioni culturali, le identità sociali e le esperienze personali all’interno del mondo globalizzato di oggi. Matsune è originario di Kobe, in Giappone.
Realizzato nell’ambito del progetto apap - Performing Europe 2020, finanziato dal programma europeo Europa Creativa.
Informazioni:
www.centralefies.it/supercontinent