Marco Baliani e Lella Costa: quando il teatro diventa spietata riflessione / scritto da Marco Baliani e Lella Costa / regia Marco Baliani / collaborazione alla drammaturgia Ilenia Carrone / scene e costumi Antonio Marras / musiche originali Paolo Fresu e Gianluca Petrella / con Marco Baliani e Lella Costa e con Noemi Medas, David Marzi, Elisa Pistis, Luigi Pusceddu.
Produzione Mismaonda, Sardegna Teatro, Marche teatro.
In HUMAN due personalità significative e carismatiche del panorama culturale italiano come Marco Baliani e Lella Costa si propongono di innescare un rito di partecipazione sul significato profondo di UMANITA’. HUMAN parte dal racconto dell’"odissea ribaltata delle migrazioni” per poi virare, mettendo a fuoco lo spaesamento comune, quell'andare incerto di tutti quanti gli human beings in questo tempo fuori squadra.
Il titolo, con la parola HUMAN barrata da una linea nera che l’attraversa, è più che eloquente: la presenza dell’umano e al tempo stesso della sua possibile negazione è un dato di fatto costante anche giorno d’oggi. La storia del nostro Novecento e ancora le vicende di questo primo millennio dimostrano che le intolleranze e le persecuzioni, individuali o di massa, nei confronti degli inermi e degli innocenti, continuano a perpetrarsi senza sosta.
Con la loro ricerca teatrale, Lella Costa e Marco Baliani si insinuano in quella soglia in cui l’essere umano perde la sua connotazione universale, indagando su quanto sta accadendo in questi ultimi anni, sotto i nostri occhi, nella nostra Europa, intesa non solo come entità geografica, ma come sistema “occidentale” di valori e di idee: i muri che si alzano, i fondamentalismi che avanzano, gli attentati che sconvolgono le città, i profughi che cercano rifugio. E non si fermano qui «Vogliamo spiazzare lo spettatore, inquietarlo, turbarlo, assediarlo di domande. E insieme incantarlo e divertirlo, ché è il nostro mestiere» afferma Lella Costa. «E per riuscirci andremo a indagare teatralmente proprio quel segno di annullamento, quella linea che sancisce e recide: esplorare (e forse espugnare?) la soglia fatidica che separa l’umano dal disumano, confrontarci con le parole, svelare contraddizioni, luoghi comuni, impasse, scoperchiare conflitti, contraddizioni, ipocrisie, paure indicibili».
Costa e Baliani portano in scena un teatro spietatamente capace di mettere il dito nella piaga, dove non si dovrebbe, dove sarebbe meglio lasciar correre. E andare a toccare i nervi scoperti della nostra cultura, riguardo alla dicotomia umano/disumano. Senza rinunciare all’ironia, e perfino all’umorismo: perché forse solo il teatro sa toccare nodi conflittuali terribili con la leggerezza del sorriso, la visionarietà delle immagini, la forza della poesia.
Informazioni:
http://www.teatro-bolzano.it
Evento segnalato da Teatro Stabile di Bolzano