Teatro del Buratto: Io me la gioco

Evento segnalato da
- (Foto dal sito ufficiale)
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Data: Mer. 29 novembre 2017
Dove: Teatro S. Marco, Via San Bernardino 6, Trento
Orario: ore 21.00

Testo e regia di Renata Coluccini / Con Dario De Falco/Elisa Canfora, Stefano Panzeri / Animazioni video Carlo Fusani / Disegno luci Marco Zennaro / Direttore di produzione Franco Spadavecchia / Produzione Teatro del Buratto / Lo spettacolo è prodotto grazie al sostegno di NEXT / Laboratorio delle idee - Regione Lombardia - Fondazione Cariplo.
Organizzato dal Comune di Trento, Servizio Cultura, Turismo e Politiche giovanili, in collaborazione con Il teatro delle quisquilie.
Età consigliata: da 13 anni / Durata: 60 minuti.

Dalle precedenti tappe di lavoro - spettacoli e incontri - sul mondo degli adolescenti e dei pre-adolescenti, sono nate diverse riflessioni. L’abuso di alcol e il cattivo uso della rete ci sono sembrate le punte di un iceberg con un immenso corpo sommerso; manifestazioni di malessere e disagio che nell’eccesso cercano sfogo, quiete e risposte. Sotto il primo strato ghiacciato sedimentano inquietudine, relazioni difficili tra coetanei e con il mondo degli adulti, insoddisfazione, mancanza di speranza, ma anche desideri e passioni forti che spesso non riescono a trovare una strada per affiorare alla luce.
Una delle “dipendenze” di cui oggi si parla e ci si interroga (che riguarda sia gli adulti che i ragazzi) è quella del gioco d’azzardo.
Ci è parso interessante osservare come le parole ”gioco” e “azzardo” spesso abbiano assunto un significato negativo. E proprio da qui vogliamo partire, per riscoprire, nel confronto, tutta la positività del gioco e del mettersi in gioco, con se stessi e nelle relazioni.
Adolescenza vuol dire buttare all'aria i “vecchi giochi” e trovarne di nuovi, con diverse e a volte complesse regole, mettendosi anche in discussione. E quali sono i punti cardinali per non perdersi?
Cosa succede se, durante il colloquio con il professore, un genitore scopre che suo figlio non è a scuola da una settimana? Quante e quali domande nascono nella sua mente?
Per cercare le risposte, il padre, con l’aiuto-confronto dell’insegnante, comincia un viaggio, “un’indagine”.
Il mondo del figlio prende forma a poco a poco, tra realtà e proiezioni paterne, tra paure e speranze. Mondo adulto e mondo dei ragazzi provano a guardarsi in faccia. Il gioco d’azzardo nasconde la trappola in cui il figlio e un amico cadono; adrenalina del rischio, valore del denaro, sfida alla sorte … sono richiami avvolgenti e irresistibili per uno dei due protagonisti.
Ma il figlio si rivela, infine, pronto ad affrontare la vita, a comprendere i valori positivi del giocare, perché la vita e le relazioni, uno, deve giocarsele! Una sfida non con la sorte, ma con se stessi, per crescere e per cambiare.
L’adolescenza è una seconda nascita, faticosa e bella per tutti, non solo per i ragazzi ma anche per i genitori che “subiscono“ questa trasformazione, o per tutti quegli insegnanti che come contadini gettano semi nel difficile terreno dell’adolescenza e raramente ne vedranno i frutti.
Il percorso di approfondimento sul gioco d’azzardo è stato seguito dalla dott.ssa Cristina Perilli - dirigente psicologa che da anni si occupa del problema di tale patologica dipendenza.

Informazioni:
www.teatrosanmarco.it/trapassato-futuro-stagione-serale/


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