Di Antonio Viganò e Giovanni De Martis / Regia Antonio Viganò / Con Melanie Goldner, Paola Guerra, Alexandra Hofer, Graziano Hueller, Maria Magdolna Johannes, Mattia Peretto, Jason De Majo, Michael Untertrifallerr.
Trecentomila persone furono eliminate nella Germania nazista nel periodo 1939-1945. La loro colpa fu quella di non essere dentro i “parametri” che il nazismo, con la complicità degli psichiatri, aveva arbitrariamente stabilito in nome di una razza forte, sana e bella. Si eliminarono disabili, malati mentali, asociali, schizofrenici, epilettici, sordi e muti. Se parliamo di tutto questo con uno spettacolo non è solo per non dimenticare, ma perché oggi la parola eugenetica è ritornata con forza nel dibattito contemporaneo con aspetti etici e scientifici nuovi. E perché quelle forme di vita, che non più di 60 anni fa non erano degne di vivere e di riprodursi, a noi raccontano un mondo, un sentire nuovo, una umanità che siamo felici di aver incontrato.
Il Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt è una compagnia teatrale professioniale con attori e attrici con e senza handicap. Questi attori e queste attrici non rivendicano, nel loro agire sulla scena alcun azione terapeutica, perché la terapia è costretta a fermarsi sulla soglia di un mistero che appartiene all'inesplicabilità dell'arte.
Una produzione Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt, Lebenshilfe Südtirol, Theatraki / Nell'ambito delle iniziative in occasione della Settimana della Memoria del Comune di Bolzano.
Informazioni:
www.teatrolaribalta.it