TrentoSpettacoli – Compagnia Oyes: La dove soffia il cielo

Evento segnalato da
- (Foto dal sito ufficiale)
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Data: Ven. 07 aprile 2017
Dove: Teatro Sociale, Via Oss Mazzurana, Trento
Orario: ore 20.30

Sarà in scena venerdì 7 aprile al Teatro Sociale di Trento «LO SOFFIA IL CIELO – Un atto d'amore», quarto appuntamento della rassegna “Altre Tendenze” che il Centro Servizi Culturali Santa Chiara propone nell'ambito della Stagione di Prosa 2016/2017. Si tratta di una produzione di TrentoSpettacoli realizzata per la regia di Stefano Cordella. Il sipario si alzerà alle 20,30.

La rassegna “Altre Tendenze”, che guarda alle espressioni più recenti della prosa contemporanea, proporrà venerdì 7 aprile al Teatro Sociale una realizzazione di TrentoSpettacoli, una realtà artistica che dal 2010 opera nel campo dell’ideazione e della produzione teatrale.
«LO SOFFIA IL CIELO – Un atto d'amore» è uno spettacolo che prende vita da “Le cose sottili dell'aria” e “Angelo della gravità”, due testi di Massimo Sgorbani, uno degli autori e drammaturghi più rilevanti in Italia, già Premio Riccione e Premio Enriquez alla drammaturgia. 
L’incontro tra il giovane regista milanese Stefano Cordella e i due testi di Sgorbani è avvenuto a Trento nel 2015 in occasione del Premio di regia “Festival Fantasio”, che Cordella ha vinto. Da qui è partita una ricerca drammaturgica e poetica che si avvicina all’immaginario di Sgorbani, fatto di un'umanità dolente e disturbata, eppure disperatamente affamata di vita autentica nelle molte possibili derive della diversità.
In questo adattamento drammaturgico i protagonisti sono una madre (Cinzia Spanò) e un figlio (Francesco Errico) ai tempi della società dei consumi e delle immagini. Lei chiusa in casa e teledipendente, lui considerato “strano” e con grosse difficoltà relazionali, soprattutto con le donne. Entrambi si creano il proprio mondo per sopravvivere in una società totalmente alienata, in cui gli affetti sono condizionati dall'invasione mediatica e la comunicazione viene totalmente filtrata.
I due personaggi sfogano le proprie frustrazioni attraverso due monologhi intrecciati, dialoganti e interconnessi tra loro, nei quali vengono svelate le drammatiche conseguenze del bisogno d'amore del figlio, vittima anche di un lento e inesorabile “distacco” della madre che guarda al passato con rabbia  e disincanto.
Lo spettacolo vuole essere uno specchio della condizione attuale di molte famiglie sempre più chiuse nel proprio guscio, escluse da una società ancora spaventata dalle diversità, che giudica  secondo modelli imposti da media e social network. Il rischio, come accade ai nostri protagonisti, è quello di finire in un circolo perverso apparentemente senza via d'uscita, che spesso sfocia in tragici atti di violenza.  
Sgorbani utilizza un linguaggio crudo ma altamente poetico, passando continuamente dal sacro al profano: questo permette di affezionarsi ai personaggi nonostante i loro atti d'amore siano spesso estremi e violenti. Madre e figlio chiedono di essere guardati, considerati anche solo per un attimo da una società che li ha messi da parte, e nella loro disperazione tragicomica diventano prepotentemente simbolo della universale necessità di essere amati.
Milanese, 33 anni, Stefano Cordella si è diplomato nel 2009 all'Accademia dei Filodrammatici di Milano. É cofondatore della Compagnia Oyes e ha debuttato nella regia nel 2014 con Va tutto bene, spettacolo vincitore del Bando “Offerta Creativa” 2015. Ha curato ideazione e regia di Vania (da Zio Vanja di Anton Cechov)  con cui ha vinto il Premio Great  2015.  E' stato assistente alla regia di Carmelo Rifici, Ferdinando Bruni e Francesco Frongia. Dal 2013 è direttore artistico del Teatro di Nova Milanese e nel dicembre 2015 ha vinto a Trento il Festival Internazionale di Regia Teatrale “Fantasio”.
Cinzia Spanò, milanese, si è diplomata all’Accademia dei Filodrammatici e ha lavorato in teatro con importanti registi, tra cui Antonio Latella, Massimo Castri, Carmelo Rifici, Damiano Michieletto. Ha recitato al fianco di attori come Franca Nuti, Giancarlo Dettori, Lucilla Morlacchi, Franco Branciaroli, Elia Schilton e Laura Marinoni. Ha vinto il premio Hystrio e è stata nominata ai premi Ubu per il teatro. Francesco Errico, anch'egli milanese, si è formato invece alla Scuola di Teatro “Quelli di Grock” e ha frequentato seminari e laboratori con Danio Manfredini, Cesare Ronconi e Roberto Rustioni. E’ stato finalista al premio Hystrio e lavora con diverse compagnie milanesi.
La produzione dello spettacolo ha potuto contare sul sostegno del Centro Servizi Culturali S. Chiara e dell'Assessorato alle Pari Opportunità della Provincia Autonoma di Trento. Giuliano Almerighi ha progettato lo spazio scenico e il disegno delle luci e Gianluca Agostini ha curato il  sound design. I costumi sono di Stefania Coretti e la grafica di Giulio Pierrottet.
Venerdì 7 aprile il sipario del Teatro “Sociale” si alzerà su «LO SOFFIA IL CIELO – Un atto d'amore» alle ore 20,30.  (F. L.)

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