Partirà sabato 23 settembre We are Here - Percorsi di identità, relazioni e appartenenze - progetto realizzato e promosso dal Piano giovani di Zona A tutto S-Piano della Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri.
Individuare i mutamenti che attraversano l’identità giovanile oggi è un compito essenziale e prezioso di ogni comunità.
Raccontare la complessità di una fase della vita delicata, come quella dell’adolescenza, diventa uno strumento di apertura e riflessione prezioso per tutti.
We are Here si propone quindi come opportunità di confronto e ripensamento di temi attuali con i quali i ragazzi, le ragazze, le famiglie e il contesto sociale si misurano ogni giorno.
Omofobia, dipendenze, rappresentazione di sé, nuovi media, tematiche di genere, questi sono alcuni dei temi che vengono proposti e affrontati attraverso linguaggi diretti e accattivanti.
Dagli spettacoli teatrali agli incontri con personalità note, le pratiche diffondono un senso critico e riflessivo del mondo a cui i giovani appartengono.
Un mondo non sempre pronto all’accoglienza delle diversità, non sempre adatto a essere una protezione per i più giovani che si scontrano con ostacoli a volte difficili da sormontare e che portano a sofferenze e pericoli. La rassegna We are here sarà rivolta a tutta la cittadinanza della Comunità degli Altipiani Cimbri, in particolare ai ragazzi e alle ragazze, alle famiglie e ai contesti educativi. Il primo incontro sarà Rosaceleste una conferenza-spettacolo ideata per decostruire, disarticolare, smontare l’assunto di una “naturalità” delle differenze tra maschi e femmine, svelando alcuni dei meccanismi culturali che stanno a fondamento di un preciso addestramento sociale ai ruoli di genere, attivato sia a scuola che in famiglia. Un delicato filo che unisce gli adulti col mondo dell’infanzia e dell’adolescenza raccontato attraverso la riflessione sugli stereotipi di genere e dei loro condizionamenti sociali e individuali, spettacolo ideato e promosso da Daniela Morozzi e Irene Biemmi. Vedremo quali uomini e donne possono essere il “prodotto finale” di un’educazione sessista spesso inconsapevole. Ma non ci limiteremo ad osservare: apriremo lo sguardo verso i tanti esempi positivi di questi ultimi anni provenienti dalla letteratura per l’infanzia e proveremo ad avanzare ipotesi e soluzioni per operare insieme un possibile e auspicabile cambiamento, aprendo gli orizzonti e le opportunità sia alle femmine che ai maschi. Lo spettacolo avrà luogo sabato 23 settembre ad ore 20.30 presso il Cinema Teatro Paradiso di Folgaria.
Il progetto proseguirà per tutto l'autunno con vari incontri tra cui la giornalista e scrittrice Lorella Zanardo (10 novembre). Lei da molti anni gira il paese incontrando ragazzi e ragazze e lavorando con loro per l’osservazione, la riflessione e il cambiamento necessario sui paradigmi, le trappole culturali e gli stereotipi utilizzati dalle tv e dai nuovi media. Con un particolare sguardo alle tematiche di genere, affronterà la complessa sovrastruttura della gabbia mediatica.
I nuovi media, in relazione all’uso quotidiano che ne fanno soprattutto i più giovani, sono strumenti preziosi, ma vanno saputi usare e ci vuole la coscienza appropriata per un uso sicuro che eviti situazioni pericolose soprattutto per le nuove generazioni. La rete, ad esempio è il loro mondo, il loro modo di camminare nella realtà; nella rete si muovono sicuri, si sentono, a loro agio. Nascosti davanti a uno schermo si aprono, si confidano si sentono illusoriamente intoccabili. Di questo si occupa lo spettacolo teatrale Nella rete della compagnia Teatro del Buratto (6 ottobre). Lo spettacolo racconta in modo parallelo e sincrono le storie di tre adolescenti che frequentano il liceo. Nella rete si incrociano le tre storie, segnate da cyberbullismo, sexting, e uso sregolato della rete, di social network, internet o giochi. Il confine tra realtà reale e virtuale salta, e tutti noi possiamo perdere i riferimenti necessari a mantenere il controllo identitario o subire violenze di vario tipo.
La violenza è in parte un fil rouge di tutto il progetto, quella agita e quella subita, quella nascosta e quella più palpabile.
L’omofobia si inserisce proprio in questo grande e problematico tema.
L’incontro sull’omofobia guarda nella direzione dell’accoglienza di ogni diversità, da quella degli orientamenti sessuali a quella culturale, fisica, di appartenenza…
La lotta all'omofobia, alla violenza di genere, alle gabbie di stereotipi e di meccanismi che portano a perdersi in un mondo spesso vile e violento sono tutti elementi che We are Here mette in campo, in nome della presa di contatto con le proprie identità, col senso civico di giustizia e di libertà.
