Artemis Danza / Coreografia, regia, scene e costumi Monica Casadei / Elaborazione musicale Claudio Scannavini / Su musiche di Giuseppe Verdi e Richard Wagner / Disegno luci Daniele Naldi / Fondale virtuale e foto Fabian Albertini.
Aida e Tristano, Verdi e Wagner: un unico atto per una doppia notte. Due drammi, quelli dei protagonisti, opposti e contrapposti eppure congiunti da un destino tanto intimo e profondo, quanto universale: amore e morte. In La Doppia Notte gli eroi e le eroine di Tristano e Aida sono muti, senza voce, presenze fantomatiche dai destini inestricabili e immutabili. I personaggi, privati del verbo, si fanno corpi, potenti e vigorosi quanto evanescenti, metafore di tutte le storie d’amore e di morte, strumenti di un viaggio nei misteri più profondi dell’animo umano.
Amore fatale, amore irresistibile, amore disperato, amore inafferrabile di giorno ma compiuto nella notte.
Notte metafisica e leggendaria di Tristano, notte intima e psicologica di Aida, La Doppia Notte è aria, a volte un soffio leggero altre un vento impetuoso.
È armonia ipnotica e appassionata in cui Wagner confluisce in Verdi e Verdi in Wagner, con nessi fatti di aspetti timbrici e contrappunti cromatici che coniugano due universi distanti e spesso contrapposti.
In La Doppia Notte la scena non è il luogo delle linearità narrative, ma delle irrequietezze dell’anima, della smisuratezza dell’amore. Della sua enormità, esagerazione, immensità, vastità. Come la morte. Infinita.
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