La Danza Mediorientale o Raqs Sharqi gode di origini e tradizioni antichissime, che sono rimaste vive per secoli arricchendosi di sfumature, colori, musicalità diverse, a seconda dei Paesi dove ha continuato ad essere praticata e celebrata. E’ stata tramandata di generazione in generazione fino ad arrivare alle corti mediorientali dell'Impero Ottomano e, in tempi più recenti, in tutto il mondo. In Occidente è stata chiamata danza del ventre, per i movimenti sinuosi del bacino e del ventre, ma è un termine molto riduttivo.
La danza mediorientale è espressione di femminilità e di grande armonia, permette di lasciarsi andare e di abbandonarsi alla saggezza del corpo, contemplare e soprattutto ascoltare: partendo dall’ascolto della musica si arriva all’ascolto del corpo che si muove al ritmo della musica, intraprendendo un viaggio all’interno del corpo femminile, per lasciarlo vivere emozioni e sentimenti e costruire, tassello dopo tassello, uno spazio dove essere protagoniste attive della propria vita.
Il vocabolario e il simbolismo di questa danza riescono a trasferire grazia ed eleganza a chiunque, permettendo poi a ciascuna donna (o uomo) di trovare la propria personale interpretazione della musica.
Esistono danze tradizionali specifiche di ciascun paese, dall’Arabia alla Turchia, dall’Iran delle danze persiane alle danze del Maghreb di Tunisia, Marocco e Algeria , alla Tannuora Egiziana e alle danze dei Tuareg, per citarne solo alcune.
In Egitto della danza Mediorientale esistono 3 stili più codificati: Lo sha’abi e il Baladi, più popolari, e lo Sharki , molto raffinato ed elegante con movimenti che lo avvicinano per certi versi alla nostra danza classica. Ognuno di questi stili è caratterizzato da un diverso abbigliamento e da un diverso atteggiamento corporeo.
“All’inizio lavoro sulla fluidità e sull’ascolto del corpo : siamo già anche troppo impostate nella nostra vita e costringere corpi contratti a inscatolarsi in altre contratture non mi interessa. Preferisco che venga fuori l’anima della danzatrice, per questo cerco di “liberare” prima il bacino con lo stile Sha’abi , incontrando le danze delle “Zingare” egiziane, la loro allegria e spensieratezza, la grande libertà e fluidità di movimento unita alla connessione con la Terra, oppure con la danza orientale creativa. Successivamente passo ad insegnare il Baladi, il Raqs sharki e l’Ethnik Tribal dance, più impostate, molto eleganti e statuarie con coreografie di grande impatto.”
Si consiglia inizialmente una gonna larga con foulard per la testa e per i fianchi, o cinture con monetine. Si danza a piedi nudi.