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Trentino underground. Storie di archeologia tra passato, presente e futuro

Evento segnalato da Museo Diocesano Tridentino
- (Foto da comunicato)
- (Foto da comunicato)
Data: da Ven. 08 a Ven. 29 aprile 2016
Dove: Museo Diocesano Tridentino, Piazza Duomo 18, Trento
Orario: Venerdì 8, 15, 22, 29 aprile e martedì 3 maggio, ore 17.00-18.30
Note: Per partecipare al corso è necessario iscriversi telefonando ai Servizi educativi del Museo Diocesano Tridentino al numero 0461-234419. Il corso sarà attivato al raggiungimento del numero di dieci iscritti / Costo: € 50,00 per tutto il corso; € 14,00 per le singole lezioni. È possibile iscriversi all'intero corso o alle singole lezioni

Il Museo Diocesano Tridentino organizza nel mese di aprile 2016 un nuovo corso dedicato a tutti gli appassionati di archeologia e storia antica: Trentino underground. Storie di archeologia tra passato, presente e futuro. Il corso, condotto e ideato dal dott. Matteo Rapanà, è rivolto a non specialisti della materia e intende fornire un’ampia panoramica sulla storia dell’archeologia, sulle sue differenti discipline e sulle sue più recenti applicazioni. Particolare attenzione sarà data alle vicende archeologiche del territorio trentino, area di collegamento tra mondo mediterraneo ed Europa continentale.

PROGRAMMA

Venerdì 8 aprile 2016, ore 17.00-18.30
Scoperte, esploratori e appassionati: l'archeologia e i suoi protagonisti
L'attuale metodologia di scavo e di ricerca archeologia è l'ultima fase di un processo in continua evoluzione che si intreccia con la storia stessa dell'uomo. Questo primo incontro sarà dedicato alla presentazione della storia degli studi archeologici, dalle prime pionieristiche ricerche fino all'applicazione dei metodi di indagine scientifica che caratterizzano l'attuale metodologia di analisi e di scavo. Non mancheranno accenni alle avventurose biografie dei suoi protagonisti, tra professionisti del settore e geniali "dilettanti", tutti animati dalla stessa passione.

Venerdì 15 aprile 2016, ore 17.00-18.30
Archeologia in Trentino ieri oggi e domani
Area di collegamento tra mondo mediterraneo ed Europa continentale, il territorio trentino si configura come un privilegiato punto di attraversamento della catena alpina. Le testimonianze di questo passaggio e della millenaria frequentazione di quest'area da parte dell'uomo sono state portate alla luce grazie a ritrovamenti fortuiti o attraverso mirate campagne di ricerca e di scavo archeologico. Il secondo appuntamento diventerà un'imperdibile occasione per viaggiare nel tempo e nelle vallate trentine al fine di ricostruire la storia di questo territorio, analizzando i numerosi manufatti conservati nei musei e i siti archeologici disseminati nel territorio.

Venerdì 22 aprile 2016, ore 17.00-18.30
Archeologia del sacro. Tridentum cristiana e la Basilica di San Vigilio
Uno dei siti archeologici più importanti di Trento è la Basilica Paleocristiana di San Vigilio, portata alla luce sotto l'attuale Cattedrale negli anni Settanta del Novecento. L'edificio rappresenta uno dei luoghi più significativi di quel particolare momento storico di passaggio dalla "Trento romana" alla "Trento cristiana" e conserva al proprio interno preziose testimonianze di questo periodo di transizione. Dopo aver ricostruito l'impianto di Tridentum e aver individuato le aree sacre situate all'interno o nelle immediate vicinanze della città, l'attenzione verrà focalizzata sull'antica Basilica. In questo luogo ricco di storia sarà possibile osservare i resti dell'edificio portato alla luce dagli archeologi, esaminare le testimonianze epigrafiche per ricostruire la comunità cristiana dell'epoca e analizzare i reperti lapidei al fine di ripercorrere le trasformazioni architettoniche e funzionali che hanno interessato l'edificio.

Venerdì 29 aprile 2016, ore 17.00-18.30
Cantieri, committenti e maestranze. L'archeologia dell'architettura
Agli occhi dell'archeologo esperto ogni edificio ancora conservato in alzato è il risultato di una serie di azioni, naturali o antropiche, che si sono succedute in un determinato arco cronologico. L'archeologia dell'architettura permette di indagare queste strutture, applicando gli stessi principi utilizzati nel tradizionale scavo archeologico. In questo modo è possibile "smontare" il manufatto in singoli parti, ricostruendo la forma originale e le vicende architettoniche che hanno interessato l'edificio nel tempo. Inoltre il riconoscimento delle attività costruttive e dei materiali impiegati permette di individuare il livello di specializzazione delle maestranze presenti nel cantiere e di ipotizzare la natura del committente. Nel corso di questo quarto appuntamento si analizzeranno alcuni manufatti architettonici particolarmente significativi e si cercherà di ricostruirne le fasi costruttive mediante l'osservazione diretta del manufatto e l'analisi integrata con le altre fonti.

Martedì 3 maggio 2016, ore 17.00-18.30
Rivivere il passato tra realtà virtuale e valorizzazione
Il vasto settore dei beni culturali dispone di una serie di tecniche per il rilievo e la visualizzazione di oggetti di differente forma e dimensione: fotogrammetria, modellazione laser scanner o elaborazioni in computer grafica permettono di ottenere modelli tridimensionali estremamente accurati che possono essere impiegati in numerose attività di studio e valorizzazione. In questo ultimo incontro si analizzeranno le differenti metodologie di rilievo tridimensionale e le molteplici applicazioni, mettendo in luce soprattutto quelle collegate alla valorizzazione degli oggetti, come le sempre più numerose esperienze di realtà aumentata nei musei virtuali e la costruzione di repliche fedeli dei manufatti attraverso le moderne stampanti 3D. Con l'ausilio di una macchina fotografica e un software di rilievo tridimensionale partecipanti saranno coinvolti nella creazione di un modello virtuale di un manufatto.

Matteo Rapanà si è laureato al corso di laurea triennale in Beni Culturali indirizzo Archeologico all'Università di Trento e in Archeologia Medievale al corso di laurea magistrale presso l'Università di Padova. Collaborando con Università di Trento e di Padova, Soprintendenza dei Beni Archeologici della Provincia di Trento e diversi musei provinciali ha avuto modo di esaminare la storia del territorio trentino nelle diverse epoche, soprattutto nel periodo medievale. I suoi campi di studio spaziano dall'analisi dell'uso delle risorse agropastorali allo studio dei più antichi edifici di culto e delle costruzioni fortificate in Trentino. È esperto di metodologie di rilievo tridimensionale applicate all'analisi archeologica e al patrimonio dei beni culturali. Attualmente collabora con Università di Trento, Museo Diocesano Tridentino, Università della Terza Età di Trento e Centro Studi Judicaria. È inoltre impegnato nel volontariato culturale nella delegazione Fai di Trento. Tra le numerose pubblicazioni si segnalano i volumi APSAT - Chiese trentine dalle origini al 1250 curati insieme a G.P. Brogiolo, E. Cavada, M. Ibsen (2013), Antiche strade delle Giudicarie tra storia e leggenda (2014) e i saggi Verso nuove forme di documentazione archeologica: la modellazione tridimensionale tra applicazioni e limiti di utilizzo, "Archeomatica" (2010) e il recente L'area di studio: aspetti storico e archeologici, in Paesaggi Pastorali d'alta quota in Val di Sole (Trento). Le ricerche del progetto ALPES (2015).

Informazioni:
http://www.museodiocesanotridentino.it


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