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Con voce nuova - L'inferno di Dante (Inizio corso)

Evento segnalato da Emit Flesti
- (Foto dal sito ufficiale)
- (Foto dal sito ufficiale)
Data: Sab. 04 febbraio 2017
Dove: Sala teatro Dragonfly del Cafè de la Paix, Passaggio Teatro Osele 6/8, Trento
Orario: Dalle ore 10.00 alle 13.30 / Durata 30 ore.
Primo incontro il 4 febbraio e a seguire: sabato 11 febbraio, 4 e 18 marzo, 1 e 15 aprile, 6, 20 e 27 maggio e 17 giugno 2017.
Note: Corso aperto sia a sordi che a udenti / Numero partecipanti massimo 10 / Costo corso € 400, più € 20 quota d’iscrizione / Info e prenotazioni: info@emitflesti.it.
Il laboratorio si concluderà con uno spettacolo previsto per la seconda metà di giugno.

Condotto da: Annalisa Morsella, Alessio Dalla Costa, Filippo Calcagno, Daniela Franco.

Cosa
Con voce nuova – L’inferno di Dante è un progetto artistico e formativo che si pone l’obiettivo di fondere due subculture: i sordi e gli udenti grazie ad un’esperienza di tipo teatrale. Attraverso un percorso di tipo laboratoriale i partecipanti esploreranno il mondo del linguaggio verbale e non verbale scoprendo le diverse sfumature e modalità espressive che possono essere racchiuse nella parola “comunicare”. Il percorso si concluderà con uno spettacolo, il cui tratto distintivo sarà quello di essere completamente accessibile sia dal pubblico sordo sia dagli udenti, riflettendo così quello che è il focus del laboratorio: creare un punto di contatto tra due mondi, una nuova lingua, generata attraverso la condivisione di un linguaggio corporeo comune. Ed è proprio il desiderio di incontrarsi, di trasformare quello che è comunemente visto come un ostacolo, ovvero l’impossibilità di comunicare, in uno stimolo da cui partire per scoprire come la parola sia solo uno dei molti elementi a nostra disposizione per relazionarci con gli altri e con il mondo circostante. Da qui la scelta del titolo Con voce nuova, perché la novità di questo percorso artistico-formativo consiste nel non volersi limitare a un’attività di sensibilizzazione su tema della sordità, bensì nel desiderio di spingersi oltre e puntare all’integrazione, elemento che diventa imprescindibile in questa esperienza. Un laboratorio che ha una duplice valenza: sociale e artistica, non solo teatrale, ma anche letteraria. Il testo scelto per questo laboratorio è, infatti, un’opera connotata da una forte  universalità: la Divina Commedia.

Modalità
L’espressione corporea costituirà il terreno fertile per la costruzione di un linguaggio nuovo, che prescinde dalla lingua verbale e costituisce un mondo comune a udenti e sordi: il corpo e il gesto, dunque, come luogo di un incontro in cui ricercare e condividere la propria individualità, le esperienze, le proiezioni emotive e mentali, stimolando la creazione di un codice di comprensione e scambio universale.
Il lavoro di formazione teatrale sarà suddiviso tra i tre attori e formatori che saranno affiancati dall'interprete che supporterà i partecipanti al laboratorio nello scambio tra lingua fonetica e lingua dei segni.
Il progetto prevede un laboratorio che si terrà da febbraio a giugno 2017 con una frequenza di due sabati al mese presso la Sala Dragonfly del Cafè de la Paix a Trento. Il laboratorio si concluderà con uno spettacolo finale previsto per la seconda metà di giugno 2017 a Trento. Lo spettacolo sarà preceduto alcuni giorni prima da una conferenza divulgativa aperta al pubblico, con relatori esperti provenienti dal campo della ricerca universitaria nazionale che tratteranno il tema della lingua come fattore di inclusione.

Il laboratorio sarà condotto da tre attori e formatori e da un interprete professionale, e aperto a udenti e sordi. Il team formativo sarà composto da:
Filippo Calcagno attore Sordo, docente di Lingua dei Segni Italiana con maturata esperienza nell’ambito della formazione,
Annalisa Morsella attrice e formatrice in ambito teatrale e comunicativo e teatroterapeuta,
Alessio Dalla Costa attore e formatore in ambito teatrale e comunicativo,
Daniela Franco interprete professionale di Lingua dei Segni Italiana con maturata esperienza nell’ambito della formazione.
Il progetto si propone un duplice intento formativo: artistico e comunicativo-inclusivo. Due piani integrati tra loro e forieri di un arricchimento reciproco: da una parte una connotazione di rilievo sociale conferita al linguaggio teatrale, dall’altra un modo diverso per la comunità sorda e udente di incontrarsi per dare vita ad un prodotto artistico.

Lo spettacolo
Lo spettacolo prenderà vita attraverso le elaborazioni creative frutto del lavoro collettivo svolto nel corso del laboratorio e sarà interpretato dai partecipanti e dai tre attori-formatori che daranno vita sul palcoscenico ad un’interpretazione nuova dei quadri dell’Inferno dantesco. Un momento teatrale che sarà completamente fruibile da un pubblico udente e sordo.

Il progetto è patrocinato dall’Ente Nazionale Sordi (ENS), nello specifico dalla sezione di Trento, e con la collaborazione di Ridisegnando - associazione onlus per la promozione della lingua dei segni italiana e del bilinguismo.

Perchè
L’idea di questo percorso teatrale è nata dall’incontro con Filippo Calcagno, attore e formatore sordo, e dalla comune consapevolezza che la nostra passione comune, il teatro, fosse molto più che uno strumento per esprimersi, ma potesse costituire la base per la creazione di un linguaggio universale comune a sordi e udenti. Da questo confronto ci siamo arricchiti, rimettendoci in gioco, riscoprendo quanto del nostro linguaggio, verbale e non verbale, ci caratterizzi, ci permetta di esprimere noi stessi e relazionarci con gli altri. Abbiamo smontato a poco a poco convinzioni frutto di convenzioni sociali, rimettendo in discussione anche cose semplici e apparentemente banali, come il significato di una parola. Come la definizione “non udente”, che abbiamo sempre creduto di usare in modo appropriato, per poi scoprire che “sordo”, quel termine che innocentemente usavamo da bambini, era molto più rispettoso, perché a differenza del primo non indica una mancanza. Può sembrare azzardato definire sordi e udenti due subculture, tuttavia entrambe possono essere identificate in base al sistema comunicativo che condividono al loro interno e che prende forma di una lingua specifica: quella fonetica e quella dei segni. Dalla lingua derivano codici di relazione, implicazioni cognitive e canali di inclusione che definiscono la partecipazione dell’individuo in una determinata società, delineando l’esistenza di due mondi che scorrono paralleli e solo parzialmente si intersecano, consapevoli l’uno dell’esistenza dell’altro.
Ed è proprio grazie alla conoscenza di una realtà altra che siamo diventati maggiormente consapevoli di noi stessi e del nostro modo di relazionarci con chi condivide solo parzialmente il nostro linguaggio, arricchendoci non solo come persone, ma anche come attori e formatori. È da questa esperienza che prende vita Con voce nuova, un laboratorio che non vuole limitarsi a sensibilizzare sul tema della sordità, ma vuole aprire attraverso il teatro uno spazio di integrazione per gli attori, ma non solo: anche per il pubblico che assisterà allo spettacolo, che grazie alla creazione di un nuovo linguaggio condiviso avrà un comune strumento di comprensione. 

Informazioni: 
www.emitflesti.it


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