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L’Opera da poco conto. Percorso di formazione ispirato all’ “Opera da tre soldi” di B. Brecht

- (Foto dal sito ufficiale)
- (Foto dal sito ufficiale)
Data: Lun. 02 ottobre 2017
Dove: Teatro Portland, via Papiria 8, Trento

Insegnante: Carolina De La Calle Casanova con la collaborazione e il supporto di Andrea Brunello, Maura Pettorruso e Marco Petrolli;
Periodo: ottobre 2017 – maggio 2018 a partire dal 2 ottobre;
Orari: lunedì ore 20.15;
Prezzo: 590 € in rata unica o pagabili in 3 o 5 rate con una piccola maggiorazione;
Quota associativa: € 20;
Rivolto a: allievi che abbiano compiuto un percorso di almeno 2 anni di recitazione al Portland o presso altre scuole, previa giornata di lavoro e conoscenza.


Poeta, drammaturgo, regista, attivista politico: Bertolt Brecht (1898-1956) è stato uno degli intellettuali più noti e influenti del Novecento.
Egli aveva identificato nel proletariato il pubblico al quale rivolgersi con “L’opera da tre soldi” al punto da indicare nel titolo il prezzo del biglietto che l’operaio medio poteva allora permettersi. Nella Londra vittoriana, Brecht mette in scena il mondo del sottoproletariato, dei banditi e dei derelitti, arrivando ad annullare la differenza tra criminali e persone rispettabili: i soldi rendono tutti uguali, cioè corrotti. Tutto si concentra nel motto: "La pappatoria viene prima, la morale dopo!" E quando uno dei protagonisti esclama: "Che cos'è l'effrazione di una banca di fronte alla fondazione di una banca?" persino il borghese rideva, anche se forse alla fine gli rimaneva l'amaro in bocca.

Ancora oggi lavorare sull’ ”Opera da tre soldi” offre agli attori e al pubblico l’occasione di confrontarsi con certe meschinità, sociali e individuali, che pure sono sopravvissute all’alfabetizzazione diffusa e al progresso degli ultimi decenni.

Durante questo laboratorio annuale gli allievi affronteranno questo testo universale, i suoi personaggi e le famosissime canzoni di Kurt Weil.

Brecht è stato anche un importantissimo maestro di teatro, autore di un vero e proprio metodo, lo straniamento. Il suo teatro epico aveva infatti come obiettivo quello di raggiungere il massimo grado di consapevolezza e capacità critica di attori e spettatori. E come tecnica egli rifiutava l’idea dell’immedesimazione dell’attore nel personaggio, ma ne predicava anzi il distacco. Il carattere distintivo del suo teatro è quindi una recitazione ‘esagerata’: il tono della voce, la gestualità e l’espressività degli attori, le canzoni, la musica, esprimono l’artificiosità, e dunque l’impossibilità dell’immedesimazione. Lo straniamento, appunto.
L’obiettivo del corso, pur mantenendo il traguardo finale dell’allestimento del saggio, è quello di affrontare la costruzione dei personaggi e dell’allestimento dell’opera, attraverso l’apprendimento di tecniche di recitazione e canto diversificate, che renderà questo percorso formativo il più possibile compiuto e completo.
Per questo motivo durante l’anno si alternerà un gruppo di insegnanti, coordinati Carolina De La Calle, ciascuno di loro coinvolto per le sue specifiche competenze legate in particolar modo alla creazione dei personaggi, al canto e alla costruzione di scene recitate e cantate.

Informazioni complete ed iscrizioni:
www.teatroportland.it


Evento segnalato da Portland - Nuovi orizzonti teatrali

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