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MUSE - Fuori Orario

Evento segnalato da MUSE - Museo delle Scienze
- (Immagine da sito ufficiale)
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Data: Mer. 30 aprile 2014
Dove: MUSE, Corso del lavoro e della scienza, Trento
Orario: ore 18.00
Note: In tutte le serate di Muse Fuori Orario l'ingresso alle attività della lobby e alle sale conferenze è gratuito / A partire dalle 17.30, la visita alle esposizioni permanenti e temporanee si potrà effettuare con ingresso ridotto (€ 7,00) 

Ore 18.00: NATURADOC. All'ombra degli Udzungwa di Massimo Gabbani. Trento Film Festival, proiezione documentario in collaborazione con JUSE e Associazione Mazingira (Italia, 2014 -33').

Ore 19.00: NATURADOC. Survivors of the last ice age di Francesco Petretti. Trento Film  Festival, proiezione documentario (Italia, 2013 - 48').

Ore 20.45: Adriatic today: come cambia il mare "sotto casa". Presentazione libro con Alberto Santoianni e Carlo Froglia (CNR Ancona). Cambiamenti climatici, migrazioni e interventi antropici di varia natura stanno inducendo rilevanti trasformazioni nella fauna e nei popolamenti del mare con cui gli abitanti delle Tre Venezie hanno maggiore dimestichezza. Un appuntamento per fare il punto sullo stato di conservazione e la biodiversità dell'angolo più freddo e meno profondo del mediterraneo. 

Approfondimenti:

Due documentari e un incontro con l’esperto per raccontare la natura che ci circonda, gli effetti dei cambiamenti climatici, le migrazioni e gli interventi antropici che incidono sul nostro Pianeta. Mercoledì 30 aprile, al MUSE sarà di scena l’ambiente. Nel fitto programma, alle 20.45 si terrà “Adriatic Today: come cambia il mare sotto casa", incontro con gli esperti Alberto Santoianni e Carlo Froglia (CNR Ancona) che faranno il punto sullo stato di conservazione e la biodiversità dell’angolo più freddo e meno profondo del Mediterraneo.

La conferenza: Per molti milioni di anni, le barriere ecologiche costituite da oceani, montagne, fiumi e deserti hanno costituito un elemento fondamentale dei processi biologici. L’isolamento – infatti - ha reso possibile la creazione di un ampio mosaico di ecosistemi all’interno dei quali le specie si sono differenziate seguendo percorsi evolutivi distinti. La colonizzazione di nuove aree geografiche da parte degli organismi animali e vegetali è avvenuta attraverso processi di dispersione naturale lenti e facendo di questo fenomeno uno dei motori dell’evoluzione. Tuttavia, già a partire dall’inizio dell’Olocene e poi con un’intensità crescente nel corso degli ultimi cinque secoli, l’azione dell’uomo ha profondamente alterato i processi naturali attraverso il trasporto involontario di piante ed animali, tramite la rimozione di barriere biogeografiche e mediante la diffusione accidentale o intenzionale di specie allevate o trasportate per diversi scopi.
Nel 2008, il numero di specie non indigene ritrovate nel Mare Mediterraneo e nei mari italiani è stato censito – anche se in modo non definitivo – dall’ex ICRAM oggi ISPRA. In convenzione con il Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, nell’ atlante delle specie non indigene marine sono state identificate - tra le altre - ben  115 specie non indigene di Pesci, 154 specie non indigene  di Molluschi, 67 specie non indigene di Anellidi. Il totale delle specie non indigene sono 595. Nei mari italiani, il numero complessivo censito è di  196.
I dati di questi rilevamenti raccontano un Mediterraneo come mare europeo in assoluto più invaso dalle specie non indigene, introdotte volontariamente e, nel 60%,  penetrate attraverso vie naturali come lo Stretto di Gilbilterra o artificiali come il Canale di Suez.
Nel corso dell’incontro, Alberto Santoianni e Carlo Froglia (CNR Ancona) faranno il punto sullo stato di conservazione e la biodiversità dell’angolo più freddo e meno profondo del nostro Mar Mediterraneo.

I documentari nell’ambito del Trento Film Festival: Alle 18.00 proiezione in anteprima del documentario “All’ombra degli Udzungwa”, di Massimo Gabbani in collaborazione con il Trento Film festival nell’ambito della sezione NATURADOC. Il film fuori concorso  si serve di immagini HD e interviste che approfondiscono le attività del MUSE e dell’Associazione Mazingira nell’area dei Monti Udzungwa della Tanzania, assieme alle  problematiche conservazionistiche. La conservazione di questi ultimi lembi di foresta pluviale della Tanzania passa attraverso le attività di ricerca, monitoraggio e alta formazione che il MUSE conduce da anni nell’area. Nel documentario, assieme alla foresta degli Udzungwa e alla sua biodiversità, vengono anche presentati i villaggi limitrofi e la vita che vi si svolge quotidianamente.
Alle 19.00, un altro documentario “Survivors of the last ice age” di Francesco Petretti racconta come sotto la vetta del Corno Grande, nel Gran Sasso d'Italia, sopravviva una popolazione di fringuelli alpini, piccoli uccelli originari dell'Himalaya che nella più alta quota appenninica hanno trovato le condizioni adatte per nidificare.


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