Giovanni Fasanella, giornalista, sceneggiatore e scrittore con il libro 1915. Il fronte segreto dell'intelligence. La storia della Grande guerra che non c'è sui libri di storia (7 agosto, ore 17.00).
Esiste una storia palesata, riconosciuta e studiata ed un'altra sotterranea e meno nota. E' questa che Giovanni Fasanella insieme a Antonella Grippo intende analizzare. “1915. Il fronte segreto dell'intelligence. La storia della Grande guerra che non c'è sui libri di storia”, è un testo che si basa su fonti riservate, diari segreti e documenti custoditi presso L'Archivio centrale di Roma; lo scopo degli scrittori è quello di offrire un nuovo punto di vista aprendo nuove prospettive su un settore del tutto inesplorato, quello che viene chiamato “intelligence civile”.
Lo spionaggio e il controspionaggio moderno prendono vita proprio in quegli anni. Fasanella e Grippo intendono portare alla luce quegli eventi poco conosciuti della storia italiana.
Dal 1882 l'Italia entra nella Triplice Alleanza insieme a Germania e Austria, ma l'Italia si disputa con l'Impero austro-ungarico i territori irredenti. Su queste questioni di geopolitica si muovono dunque i primi episodi di spionaggio moderno.
Saranno il Re Vittorio Emanuele III e i ministri Salandra e Sonnino a muovere le file di una storia metropolitana, fatta di intrighi e stratagemmi. Saranno loro a spingere perché l'Italia vada in guerra nonostante la nota inadeguatezza delle truppe militari. L'entrata in guerra serviva ad attenuare l'impeto delle masse che divenivano sempre più numerose e forti, e il rischio che si correva era essenzialmente quello che parteggiassero per gruppi sinistroidi o di ispirazione cristiana. In questo contesto agiscono i Servizi che trovano grande appoggio nel potere politico.
L'intento che gli autori si pongono è quindi di «mettere in relazione l'allora con l'oggi, per cercare di capire perché l'Italia anche quando si allea con le grandi nazioni, resta comunque un Paese fragile. Sempre in balìa di macchinazioni di forze estranee al sistema politico».
Giovanni Fasanella, Inizia la sua carriera nel giornalismo lavorando a «L'Unità» occupandosi di terrorismo durante gli anni di piombo a Torino, divenendo in seguito resocontista parlamentare e notista politico. Passato successivamente a «Panorama», da qualche anno Fasanella ha lasciato la carta stampata per dedicarsi esclusivamente alla scrittura di sceneggiature di documentari e fiction e di libri. I suoi numerosi titoli riguardano prevalentemente la "storia invisibile italiana".
