Presentazione dell’omonimo libro a cura dell’autrice Cecilia Nubola (Editori Laterza 2016). Partecipazione gratuita.
Tra il 1943 e il 1945 molte donne aderirono alla Repubblica sociale italiana e si schierarono a fianco dei tedeschi. Una parte di loro erano ‘donne in armi’; inquadrate in bande e brigate nere, parteciparono a rastrellamenti e stragi, commisero omicidi e torture nei confronti di civili e partigiani. Altre erano spie al servizio dei tedeschi o degli uffici politici della RSI, denunciarono ebrei e partigiani contribuendo attivamente alla loro cattura e molto spesso alla loro morte. Nel dopoguerra furono processate e condannate per collaborazionismo. Le storie di queste fasciste saloine (e di alcuni loro camerati) permettono di riflettere su alcuni temi rilevanti per comprendere l’Italia uscita dal fascismo e dalla seconda guerra mondiale: il rapporto di queste donne con la violenza, le posizioni di dura condanna o di clemenza assunte dalle Corti nei loro confronti, le strategie che misero in atto per negare le accuse o per difendersi, l’atteggiamento dell’opinione pubblica. È una storia che non si conclude nelle aule dei tribunali. Le scelte politiche dei governi del dopoguerra, i numerosi provvedimenti di clemenza (amnistie, grazie, liberazioni condizionali), a partire dall’amnistia Togliatti nel 1946, permetteranno, nel giro di un decennio, il ritorno in libertà degli ex fascisti, uomini e donne.
CECILIA NUBOLA è originaria di Brentonico e ricercatrice presso l’Istituto storico italo-germanico di Trento. Si occupa di storia locale e di storia della giustizia in età moderna e contemporanea. Tra le sue pubblicazioni, “Grazia e giustizia”, “Figure della clemenza fra tardo medioevo ed età contemporanea” (con Karl Härter, Il Mulino 2011), “Nei tribunali. Pratiche e protagonisti della giustizia di transizione nell’Italia repubblicana” (con Giovanni Focardi, Il Mulino 2015).
Evento segnalato da Comune di Brentonico