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Cose da uomini - La violenza sulle donne nelle opere di quattro artisti contemporanei

Evento segnalato da Comune di Bolzano
I quattro artisti (Foto dal sito ufficiale)
I quattro artisti (Foto dal sito ufficiale)
Data: da Sab. 08 marzo a Mer. 07 maggio 2014
Dove: Galleria Civica, Piazza Domenicani, Bolzano
Orario: Inaugurazione 7 marzo 2014 ore 18 / Mar-ven ore 10-13, 15-18 / Sab-dom ore 10-18
Note: ingresso libero

Gianni Moretti, Benno Steinegger, Benjamin Tomasi, Cosimo Veneziano.
Un progetto a cura di Susanna Sara Mandice in collaborazione con Codice Ivan.


Cose da uomini è un progetto di ricerca sul tema della violenza maschile.
Quattro giovani artisti hanno affrontato il tema della violenza di genere durante una miniresidenza formativa (27-31 gennaio).
Le opere d’arte inedite, create a partire dalle riflessioni scaturite dal workshop, confluiscono in una mostra situation specific, allestita presso la Galleria Civica di Bolzano (8 marzo-4 maggio, opening 7 marzo ore 18).
Un progetto di elevata qualità artistica e culturale, per ripensare la nostra società in un’ottica di genere.

Cose da uomini è un progetto d’arte contemporanea che, superando la prassi che delega il dibattito sulle politiche di genere quasi esclusivamente alle donne e a contesti specifici, coinvolge principalmente gli uomini, li rende protagonisti attivi e responsabili.

Quattro artisti lavorano per decostruire e superare la cultura della violenza maschile, in un percorso volto a educare, sensibilizzare, alimentare il dibattito.

Durante un workshop di formazione organizzato a Bolzano, probabilmente uno dei territori maggiormente orientati all’efficace applicazione delle politiche sociali sulla violenza di genere, gli artisti hanno incontrato operatori sociali, professionisti, esperti di politiche pubbliche e studi di genere impegnati ogni giorno nel contrasto alla violenza e nelle attività di educazione e prevenzione.
In un momento storico in cui il tema sembra godere del più ampio interesse, diventa urgente affrontare il fenomeno superando gli stereotipi, tenendo in considerazione i recenti dibattiti, le novità normative e soprattutto i cambiamenti paradigmatici che invitano a inquadrare la violenza contro le donne come un fenomeno che riguarda la società tutta, i ruoli di genere e le asimmetrie che la strutturano.

Il linguaggio dell’arte contemporanea, per vocazione il più adatto a interpretare l’attualità, ad analizzarne le tendenze e a immaginare gli scenari possibili, suggerisce percorsi di senso e condivisione che in Cose da uomini muovono dall’analisi critica dei dispositivi culturali che supportano la violenza.

Gli artisti coinvolti, scelti tra i giovani artisti più significativi del panorama nazionale, con curricola internazionali, interpretano l’oggi privilegiando i differenti media delle contemporaneità: video, fotografia, installazioni, performance e suono. Ognuno di loro ha alle spalle esperienze di lavoro in Italia e all’estero, collaborazioni istituzionali e premi internazionali.
La mostra d’arte contemporanea che segue il percorso formativo è quindi il risultato tangibile del processo di ricerca.
Una mostra pensata per essere stimolo di riflessioni individuali e sociali, per mettere in discussione ruoli e stereotipi, per ripensarci in un’ottica di genere.
Perché l’arte, al servizio della collettività, contribuisca a costruire una cittadinanza attiva, consapevole e partecipe.

Cose da uomini è realizzato grazie al contributo e al sostegno della Città di Bolzano, con il sostegno della Provincia autonoma di Bolzano, in collaborazione con Gea – Centro d’ascolto Antiviolenza Casa delle donne di Bolzano, Caritas, Polizia di Stato – Questura di Bolzano.
Il progetto è reso possibile anche grazie al coinvolgimento di partner sensibili al tema, tra i quali Ristorante Walthers’, Rosenberg&Selliers Editori, Publistampa e franzmagazine.com

Durante la residenza di formazione (27-31 gennaio), gli artisti si sono confrontati con:
Patrizia Trincanato, Assessora alla Cultura e alle Pari Opportunità, Città di Bolzano;
Alessandra Merler, Ufficio Famiglia Donna e Gioventù, Città di Bolzano;
Gabriella Kustatscher e Stefania De Cicco, Gea - Centro d’ascolto antiviolenza, Casa delle donne di Bolzano;
Cristiana Collu, Direttrice Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto;
Chiara Inaudi, CIRSDe - Università di Torino, coordinatrice locale progetto Daphne “Gap work. EU founded training for youth practitioners on gender-related violence”;
Michela Bonora e Massimo Mery, Consultorio per uomini, Caritas diocesana Bolzano e Bressanone;
Stefano Ciccone, Associazione Nazionale Maschile Plurale;
Silvia Mulargia, Polizia di Stato, Questura di Bolzano;
Susanna Sara Mandice, Curatrice del progetto.

Biografie:

Gianni Moretti, Perugia, 1978. Vive e lavora tra Milano e Berlino.
La sua ricerca artistica indaga organismi al limite del collasso e opera sull’ipotesi del fallimento. La sua forma artistica contiene la specificità di perseguire lo srotolarsi dell’errore e l’inconscia volontà di lavorare sul falso identico ovvero sulla sedimentazione delle forme. Ha collaborato con il teatro (Piccolo Teatro, Milano; Scuola d'arte drammatica Paolo Grassi, Milano) e partecipato a residenze artistiche in Italia e all'estero (New York, Seoul, Berlino). Tra i riconoscimenti ottenuti: Finalista al Premio Terna 05, 2013, Roma; Premio SetUp 2013, Bologna; Premio d’Arte Rugabella 2011, Milano; Premio San Fedele 2007, Milano; XXIII Premio Oscar Signorini 2006, Milano; Premio Accademia Olimpica Nazionale 2006, Roma. Tra le mostre personali: nel 2013, “Entre chien et loup”, Museo d’Arte Contemporanea, Lissone (MB). Nel 2011: “Inventario perenne”, Centro Arti Visive Pescheria, Pesaro. Nel 2010 “Paper Heroes”, Gaya Art Space, Bali (Indonesia). Nel 2009 “Poena Cullei”, Basilica Palladiana, Vicenza.

Benjamin Tomasi, Bolzano, 1978. Vive e lavora a Vienna.
Artista visivo e performer musicale, dopo gli studi artistici presso l’Università fuer Angewandte Kunst, Bereich bildende Kunst di Vienna e l’Accademia d’arte di Reykjavik, lavora soprattutto con il video, la fotografia e il suono. Ha esposto e suonato nei maggiori centri e gallerie di Vienna e Graz. Ha inoltre lavorato in Germania, Giappone, Islanda, Svizzera e U.S.A. La sua indagine sperimenta i confini tra linguaggi artistici visuali e sonori nei quali l’esperienza estetica diventa centrale. Recentemente ha partecipato a Klangmanifeste (Vienna), a Mediterranea 16, (Ancona), ha collaborato con la Fotogalerie di Vienna e ha esposto a Los Angeles negli spazi della galleria Latned Atsär. Ha realizzato mostre personali presso la galleria Prisma (Bz), la Magazinvienna e la Galerie Amer Abbas, Kunstbüro. Ha vinto numerosi premi e riconoscimenti tra i quali il Project grant Bmukk, Wien nel 2012 e nel 2010.

Benno Steinegger, Bolzano, 1980. Vive e lavora tra Bolzano e Firenze.
Si avvicina all'arte attraverso il teatro, la performance e la danza durante la scuola superiore a Bolzano. Dopo gli studi di Scienze politiche a Firenze e una continua formazione da autodidatta fatta di corsi e collaborazioni con diverse compagnie sul territorio italiano, frequenta nel 2007 il Master of Advanced Theatre Practice alla Central School of Speech and Drama, Università di Londra.
Nel 2008 inizia un'intensa collaborazione con il gruppo Motus con il quale produce due spettacoli che lo porteranno in tournée mondiale.
Nello stesso anno fonda il gruppo Codice Ivan. Da subito il lavoro del gruppo si oriente verso le arti performative/teatrali ma avviando anche un percorso di ricerca rivolto all'utilizzo di altri formati come installazioni, video e mostre. Nel 2009 il gruppo vince il rinomato Premio Scenario, nel 2011 il TransartPrize. Dal 2009 Codice Ivan fa parte del progetto Fies Factory.
Attualmente Benno Steinegger sta continuando a lavorare sia come attore e artista indipendente che come membro del gruppo Codice Ivan.

Cosimo Veneziano, Moncalieri (To), 1983. Vive e lavora a Torino.
La pratica di Cosimo Veneziano è sempre collegata alla lettura di archivi, l’uso di interviste e fonti reali, con l’obiettivo di riformulare le informazioni in sculture e installazioni. Il suo scopo è di consentire agli aspetti invisibili che compongono la collettività di emergere. Ha esposto i proprio lavori in mostre personali e collettive in Italia e all’estero, tra cui: Visions of Labour, Kunsthalle (2013) Sao Paulo (Brasile), Copiar, Lugar a Dudas, Santiago de Calì (Colombia), “Corso Aperto 2012” XVIII Advanced Course in Visual Arts; Fondazione Antonio Ratti- Como, Imago Mundi, (2012) MAO (Museo Arte Orientale) Torino, L’epoca delle passioni tristi (2011), Tirana Institute for Contemporary Art, Tirana, Carte Blanche - L’archivio storico: quattro interpretazioni UniCredit Studio, Milano, Non è cosa (2010), Cappella Anselmetti nel Laboratorio di Storia e storie progettato da Massimo Bartolini, Torino. Il suo progetto più recente, Cattedrale, è stato presentato a dicembre 2013 negli spazi di Careof DOCVA.

Susanna Sara Mandice, San Paolo (Brasile) nel 1978. Vive e lavora a Rovereto.
Collabora con il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto e si occupa di politiche culturali e progetti d’arte. Consulente della Fondazione Matrice, si occupa di empowerment culturale e marketing territoriale in Valle Bormida.
È stata consulente alla Commissione Cultura per il Comune di Torino e membro della Task Force Torino Strategica costituita per supportare la definizione della pianificazione strategica di Torino e della sua area metropolitana.
Ha lavorato come assistente di galleria (Galerie Site °5, Parigi e Art/Entreprise Lione) e come giornalista freelance (ArtKey-Teknemedia, Espoarte, Inside Art, Fizz, Tafter Journal).
Ha fondato e co-diretto Spazio Ferramenta a Torino (2001-2013). Ha curato mostre con, tra gli altri, Silvia Giambrone, Alessandro Sciaraffa, Yael Plat, Gianni Moretti, Alberto Scodro, auroraMeccanica. Nel 2013 ha ricevuto il Premio SetUp per curatori.

Ulteriori informazioni:
http://www.comune.bolzano.it


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