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Der Blitz 2014 / L'Atlante

Evento segnalato da MAG Museo Alto Garda
Chan (Immagine da comunicato)
Chan (Immagine da comunicato)
Data: da Dom. 18 maggio a Dom. 05 ottobre 2014
Dove: Galleria Civica G. Segantini, Via Segantini, Arco (Tn)
Orario: ore 10.00 - 18.00, 15.30 - 22.00 nei mesi estivi (lunedì chiuso). 

In collaborazione con Mart Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto / A cura di Denis Isaia e Federico Mazzonelli.

Fra maggio e settembre, nello spazio principale di Der Blitz, la Galleria Civica G. Segantini di Arco, sarà presentato L'atlante.
L'invito, rivolto a dodici giovani professionisti dell'arte, si contestualizza in una serie di esposizioni e comprende l'incoraggiamento affinché le proposte siano in grado di dare risalto al nucleo di ricerca su cui poggiano.
L'atlante prova a mettersi in asse con alcune fra le ricerche artistiche più interessanti del panorama italiano, tenta di reggerne le costellazioni e le propone al pubblico.
Le dodici realtà emergenti della scena contemporanea italiana presenteranno, attraverso mostre personali e collettive, una serie di progetti in grado di attrarre i nuclei più rilevanti della loro ricerca.
Con L'altante, Der Blitz si pone nei confronti delle ricerche invitate come un catalizzatore: più che favorire la sperimentazione, ne accelera i processi fondanti cercando di portare in evidenza il valore generativo che contengono.

In occasione delle sei inaugurazioni che si terranno presso la Galleria Civica G. Segantini di Arco, per avvicinare il pubblico ai lavori e trovare nuove chiavi di lettura, saranno organizzate visite guidate per adulti e attività per i bambini: 17.05 ore 18.00; 07.06 ore 18.00; 27.06 ore 18.00; 18.07 ore 21.00; 08.08 ore 21.00; 13.09 ore 18.00.

Artisti:

Silvia Giambrone
18.05 – 01.06 2014
Ciò che non siamo, ciò che non vogliamo

La mostra ospita cinque opere che nascono dalla volontà di esplorare il rapporto tra bellezza e violenza, grazia e crudeltà. Il corpus delle opere in mostra è quasi interamente costituito dalle opere concepite per la mostra L'impero libero degli schiavi che indagava il ricamo come una pratica ambigua di creazione di bellezza e al contempo di assoggettamento politico. Attraverso opere apparentemente molto delicate, si disvelano ambiguità dal forte carattere politico.

Jacopo Mazzonelli
18.05 – 22.06 2014
Futures

L’installazione di Jacopo Mazzonelli riflette sul senso delle nostre scelte, sulle opportunità visibili (e invisibili) che ci si presentano nel corso del tempo. Il titolo, Futures, allude ai contratti negoziabili che si stipulano in Borsa e che hanno una scadenza prefissata. L’opera, che occupa interamente le pareti della stanza, si presenta come una linea ascendente composta da centinaia di chiavi vergini - ossia in attesa di essere duplicate - di diverse epoche e dimensioni. La disposizione rimanda immediatamente sia a un ipotetico grafico lineare di grandi dimensioni che a un’immaginaria linea del tempo, spezzata a un tratto da un’interruzione - una mancanza nella geometria perfetta del disegno, riferimento spaziale alla presenza umana che attraversa, che sospende per un momento il suo corso.

Alessandra Prandin con Melik Ohanian, Alberto Scodro e Cristian Chironi
18.05 – 22.06 2014
Real Track (i luoghi che mi piacciono di più, sono quelli che portano altrove)

In gergo alpinistico, “aprire una via” significa tracciare un nuovo percorso di salita di una parete rocciosa. Appropriandoci del significato simbolico e letterale dell’azione, ecco quello che abbiamo voluto fare in questo progetto di mostra. Real Track è una nuova via di ascesa di un pendio, come nel lavoro di Melik Ohanian, ma è anche un’esperienza, un tracciato che porta a un luogo e a un tempo “altro”, un fuori-luogo. ?? anche una e molteplici linee di pensiero che mettono alla prova la nostra lettura della realtà. Track è un sentiero, un’impronta, un brano musicale, un ragionamento, un conduttore di energia, uno spostamento, il seguire qualcosa. Alberto Scodro materializza la sua azione in un segno che taglia lo spazio fisico e simbolico della stanza; una maniera di spostare l’oggetto in un limbo, uno slittamento in uno spazio e tempo alterato, lo stesso che si sperimenta negli stati di dormiveglia. Chironi ci fa entrare nell’oggetto-libro, intervenendo sul flusso narrativo e informativo dell’immagine per condurre la nostra attenzione verso nuove specie ed ecosistemi visivi.

Giuseppe Gonella
08.06 – 22.06 2014 (opening 07.06 h 18)
Mente Locale

Il progetto espositivo Mente Locale presenta un corpus di lavori inediti appositamente concepiti per Der Blitz e che costituiscono parte della produzione realizzata dall’artista nel corso dell’ultimo anno di attività durante la sua residenza a Berlino. La pittura di Gonella si attua  come una sorta di work-in-progress, rispetto al quale lo spazio del quadro diviene un luogo attraversato da una doppia tensione, un dinamismo insieme di espansione e di concentrazione degli elementi che lo definiscono. Se da un punto di vista compositivo le sue opere sono infatti caratterizzate da una gamma cromatica estremamente varia, da timbri accesi e luminosi, da una stratificazione di elementi astratti e figurativi che innescano nel dipinto un forte senso di accelerazione prospettica e spaziale, le sue immagini finiscono tuttavia col restituirci anche il senso di una forte ambiguità temporale, quasi fossero frammenti visivi sottratti al flusso della memoria, come sospesi in una dimensione di costante e sottilmente ansiogena attesa. Dalle sue superfici emergono forme e figure, margini, soglie, segni, frammenti di colore nei quali lo spazio e tutto ciò che lo abita quasi implodono su sé stessi, come se la pittura avesse cancellato la forza gravitazionale e avesse rarefatto, insieme alle leggi di verosimiglianza e di realtà alle quali risponde l’immagine, gli stessi processi cognitivi che solitamente mettiamo in atto per attuarne un riconoscimento ed una lettura. Attraverso una pratica di spaesamento, un utilizzo del segno, del colore e degli elementi figurativi  che rimandano ad una matrice  neo-espressionista, alla quale non sono   estranei riferimenti alla pittura della cosiddetta scuola di Lipsia (da Neo Rauch a Matthias Weischer), Gonella sembra cercare uno spazio pittorico quasi multidimensionale, capace di attraversare la realtà al fine di recuperarne nuove possibilità di narrazione. Procedendo per frammenti, per scarti, tentando di ricondurre a traccia visiva anche ciò che percepiamo come estemporaneo, marginale, transitorio, il senso del suo lavoro sembra risiedere proprio nel tentativo, per quanto parziale e soggettivo possa essere, di restituire allo spettatore un affresco del mondo contemporaneo attuato in tempo reale. Una visione dunque che si realizza come una sorta di orizzonte continuo, il cui equilibrio risulta paradossalmente stabile nella sua precarietà e del quale solo l’esperienza diviene il vero centro gravitazionale, l’unità di misura alla quale affidarne, in ultima istanza, anche una possibile pretesa di verità.

Francesco Fonassi
28.06 – 13.07  2014 (opening 27.06 h 18)
Performance: 06.07 2014 h 21, Eremo di San Paolo, Arco
Canto Minore (Minor Strain)

Per Der Blitz Francesco Fonassi (Brescia, 1986), in collaborazione con Michele Ducceschi, presenta Canto minore (Minor Strain), fenomeno acustico generato attraverso un codice che applica modelli fisici non-lineari alla sintesi sonora digitale. Attraverso la simulazione di un piatto metallico - che in questa prima fase si estende per un’area di 10000mq e dialoga con un secondo piatto in scala 100:1 – vengono generati una serie di prototipi in cui il piatto viene percosso e messo in vibrazione applicando e modificando le condizioni fisiche in cui virtualmente suona, secondo criteri compositivi atti a misurarne e controllarne i modi. Una programmazione di ascolti viene presentato all’interno di Galleria Civica G. Segantini insieme ad un paper omonimo, curato da Fonassi in collaborazione con Valerio Mannucci, dove una serie di contributi visivi e testuali tracciano il perimetro di un territorio a venire. Nello spazio adiacente Simone W., video silenzioso costituito da una serie di sequenze video che sorvolano - secondo tratte geometriche pilotate a vista e voli liberi - superfici prive di riferimenti.
Con Canto minore (Minor Strain) Fonassi prova a rintracciare altrove, geograficamente, un’antropologia della violenza acustica, dell’imparare il pericolo a memoria e di sonorità che – subendo e stratificandosi su dati reali e forme ideali – ritornano sacre per necessità. Un’idea di fisica come luogo delle soluzioni immaginarie, che accordi simbolicamente alle forme le proprietà degli oggetti descritti per la loro virtualità.
Con la collaborazione di Michele Ducceschi (laureato in Fisica, con un PhD in Ingegneria Meccanica presso l'Ecole Polytechnique di Parigi, si occupa di modelli numerici nel campo della sintesi sonora) e contributi di Valerio Mannucci (critico e editor di NERO), Daniela Zangrando (scrittrice e curatrice indipendente), Alberto Tadiello (artista), Francesco De Michelis (fotografo) e Alessandra Messali (artista).
Il lavoro di Francesco Fonassi è stato recentemente presentato presso il Palais de Tokyo, Parigi (F); MACRO, Roma; CoCA, Torun (PL); viafarini DOCVA, Milano; BB15, Linz (A); Emily Harvey Foundation, NYC; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino.
Un ascolto esterno, in 5 canali, avverrà il 6 luglio 2014 alle 21 presso l’Eremo S.Paolo, ad Arco.

Roberta Pagani
28.06 – 03.08 2014 (opening 27.06 h 18)
Lo studiolo

Roberta Pagani sceglie di inserirsi all'interno del contesto del progetto Der Blitz trasferendosi, per un mese, nello spazio a lei dedicato, all’interno della Galleria Civica G. Segantini. Qui stabilirà il suo “studiolo” e svolgerà la richiesta di curatela rivoltale nella formula di una residenza. Lo spazio messo a disposizione diventa l’ufficio entro cui la curatrice sceglie di stabilirsi e ricreare la dimensione di ricerca che anticipa un progetto di mostra. L’invito a Der Blitz si trasforma in una residenza durante la quale indagare criticamente (attraverso ricerche, approfondimenti, testi, interviste e dialoghi web con artisti e professionisti) il senso stesso del risiedere. Facendo riferimento a una prassi in uso tra gli artisti dell’ultima generazione, sarà analizzato il ruolo e il significato delle residenze per artisti oggi: quanto la location (il contesto) è portatrice di senso nel lavoro dell’artista (e non viceversa), il valore dell’abitare uno spazio fisico e sociale (e quindi di turismo contingente), il peso della “committenza” e il principio dell’autorialità (dove comincia l’uno e finisce l’altro).
Nella sala del Museo, durante gli orari di visita*, la curatrice sarà presente con il suo tavolo di lavoro privato (ovvero il desktop del PC), proiettando a parete le azioni di ricerca e studio. L’atto di risiedere diventa il pretesto e l’oggetto di un approfondimento che si svolgerà nelle settimane dedicate: si tratta di un work in progress volto a esprimere l’urgenza critica, di studio e di approfondimento con cui la dimensione curatoriale  è chiamata abitualmente a confrontarsi e, allo stesso tempo, si pone l'obiettivo di teorizzare un assunto da sviluppare in un successivo progetto formale di mostra.

Fabrizio Perghem
28.06 – 13.07 2014 (opening 27.06 h 18)
Errare humanum est

Il progetto di Fabrizio Perghem ripercorre attraverso un circuito di installazioni il rapporto fra l’ambiente e l’uomo. La modernità ha tracciato un quadro fortemente negativo dell’esperienza umana nel mondo, in cui l’agire dell’uomo stesso è fondamentalmente distruttivo. A partire da questa visione si è determinato il binomio natura/cultura ambiente/uomo che distilla in un secco dualismo l’umanità contemporanea. A partire da questi presupposti Errare humanum est definisce il paesaggio come l’espressione dell’appropriazione geometrica e architettonica del territorio. Il progetto si articola in tre momenti:  l’installazione nello spazio museale, la scultura collocata nella cisterna del Castello di Arco e il lavoro installato nel cortile. Per realizzare il progetto l'artista ha scelto con attenzione i materiali, che racchiudono di per sé questa dicotomia ambiente/uomo. Ad esempio, per la scultura collocata nella cisterna, sceglie di utilizzare il calcare oolitico di San Vigilio, una pietra originaria della zona di Arco, che per le sue caratteristiche è stata utilizzata, soprattutto nel Settecento, per la realizzazione di sculture, decorazioni e per la costruzione delle tubature degli acquedotti. Un elemento naturale che entra a far parte della storia e si integra con l'elemento culturale ed artistico. Mentre per l'altro lavoro colloca la scultura stessa su un basamento di ghiaccio che sciogliendosi la fa cadere a terra. Le tre installazioni diventano quindi tre momenti accomunati da un equilibrio precario di elementi che sembrano fondersi e respingersi nel medesimo momento: la pietra e il metallo, il naturale e l'artificiale, il ghiaccio e il calore.

CHAN con Serena Porrati
19.07 – 07.09 2014 (opening 18.07 h 21)
Collasso

In nature everything strives continuously forward (...) an invisible power draw all the world phenomena into an endless circuit
F.W.J. Schelling, On the World-Soul
Il 18 marzo 2014 è stato pubblicato HANDY, uno studio compilato da diversi scienziati e finanziato dalla NASA che prospetta lo scenario di un collasso globale, dovuto a un insostenibile sfruttamento delle risorse e a una sempre crescente diseguaglianza nella distribuzione della ricchezza.
La differenza rispetto alle precedenti visioni catastrofistiche è la ricerca di un modello matematico che “esplori le dinamiche essenziali di interazione tra popolazione e risorse naturali”. La ciclicità e ineluttabilità di questo processo non a caso rimanda alla ciclicità (decadimento e rigenerazione) dei ritmi naturali.
Se si osserva però il decadimento come un "processo di costruzione" che "compone nuovi stati di estensione, grandezza, importanza e integrità a partire da un sistema e fuori da esso senza riformarlo o annullarlo (...) un processo di costruzione che è sottrattivo, nel senso che è intensamente sottrattivo ed estesamente positivo" (Reza Negrestani, Undercover Softness: An Introduction to the Architecture and Politics of Decay, 2010), lo si può considerare il motore di un continuo cambiamento.
I lavori in mostra affrontano da diverse angolazioni l'idea di materia e delle sue potenzialità rigenerative. Si confrontano con i cicli della natura e i processi che stanno all'origine della vita, procedendo per sottrazione e rimescolamento. In un percorso continuo di rinnovamento e ricrescita, la materia si riproduce dalle sue stesse spoglie rinnovandosi ad ogni passaggio.
Il territorio di Arco e dell'Alto Garda è ai piedi delle Dolomiti, formatesi circa 250 milioni di anni fa (nel Triassico questa zona era un mare e poteva somigliare ad un atollo tropicale): il loro nome viene dallo scopritore del minerale - costituito prevalentemente da carbonato di calcio e magnesio - che compone queste montagne, continuamente modellate dalle acque, dalle frane e dal vento.
La materia che ci circonda collassa verso uno stato di equilibrio, verso una nuova entropia.
Serena Porrati nei lavori presentati per Der Blitz applica un procedimento quasi geologico, legato alla creazione di un nuovo tipo di fossile/manufatto culturale. La mineralizzazione (la principale reazione che porta alla fossilizzazione, l'introduzione di metallo all'interno della roccia) secondo Manuel de Landa (Manuel de Landa, A Thousand Years of Nonlinear History, 2000) è alla base della configurazione del mondo così come lo percepiamo oggi: per il filosofo la continuità di organico e inorganico dovrebbe infatti dimostrare che siamo parte di quegli stessi processi cognitivi che formano il nostro pensiero. Robert Smithson, particolarmente interessato alla geologia sia da un punto di vista pratico che cognitivo, sostiene che i prodotti tecnologici piuttosto che come estensioni umane vanno considerati come semplici aggregati di elementi: in fondo “anche le macchine e gli attrezzi più sofisticati sono composti dai materiali della terra" (Robert Smithson, The collected writings, 1996).

Gasconade con Alessandro Carano, Giangiacomo Rossetti e Davide Stucchi
19.07 – 07.09 2014 (opening 18.07 h 21)
La pace tra gli animali

La pace tra gli animali nasce dalla collaborazione tra Alessandro Carano, Michele D'Aurizio, Giangiacomo Rossetti e Davide Stucchi.
La mostra presenta una serie di poster sui quali risaltano delle grafiche per sigilli. Ogni grafica è stata disegnata da Carano, D'Aurizio, Rossetti, o Stucchi in coppia con un altro membro della scena artistica milanese – e in particolare della comunità che orbita intorno allo spazio progetto Gasconade – con l'intenzione di ideare un segno che legittimasse un rapporto professionale e/o di amicizia.
Al visitatore così non si chiede di 'decifrare' il segno, quanto piuttosto di riconoscere l'esclusività della singola relazione che la grafica simboleggia, e di confidare nel valore e nella genuinità di quella relazione – così come un sigillo è un marchio che testimonia l'autenticità di un documento.
La comunità di Gasconade, che necessariamente potrà fruire la presentazione solamente tramite la sua documentazione fotografica, si sentirà comunque coinvolta nella sua ideazione e, riconoscendo i sigilli e i significati dietro di essi, percepirà le vedute della mostra come altrettante 'missive' direttamente indirizzatele.
Come Felix Gonzalez Torres avrebbe creato ogni opera per il suo compagno Ross, anche questa mostra, presentata in un luogo 'lontano' dallo spazio milanese, è creata da Gasconade per la sua comunità.

Gabriele Sassone con Angelo Sarleti
09.08 – 05.10 2014 (opening 08.08 h 21)
Specific

Specific, il progetto di Angelo Sarleti proposto per Der Blitz 2014, si sviluppa incrociando i dati ISTAT del Comune di Arco con i dati tecnici dell’opera di Giovanni Segantini (Arco, 1858 – Monte Schafberg, 1899), come le dimensioni della tela e la qualità dei pigmenti, la varietà della tavolozza e i diversi passaggi pittorici, dalle pennellate larghe dell’abbozzo alle pennellate filamentose finali. Il risultato di questo algoritmo terrà conto del contesto economico attuale, riadattando la realizzazione utopica di Specific sulla base del budget messo a disposizione dall’istituzione. L’intervento di Sarleti tradurrà i dati in forme astratte, la cui matericità pittorica aggiunge senso e ne condiziona la percezione. Attraverso un nuovo codice visivo, l’informazione diventerà uno strumento di restituzione estetica in grado di decifrare l’età contemporanea e rendere possibile la collisione di mondi lontani.

Cripta 747
14.09 – 05.10 2014 (opening 13.09 h 18)
CONTROMICHAEL

Una mostra che nel titolo porta in se tutto il magnifico di quello che dobbiamo affrontare, andando contro, e incontro. In uno stato di natura l'uomo si troverebbe contro ogni uomo - homo homini lupus - l'istinto contro la ragione, il genio creativo dell'improvvisazione accostato al nodo della costruzione e dell'ingegno. Michael è stato avvelenato ma ha vinto lo stesso la partita, dicono che sia vivo e sorseggi il suo Gatorade all'arancia.

Valentina Miorandi
14.09 – 05.10 2014 (opening 13.09 h 18)
Momenti di Piacere

“Nell'uomo il meccanismo del piacere è strettamente connesso al meccanismo della riproduzione, nella donna meccanismo del piacere e meccanismo della riproduzione sono comunicanti, ma non coincidono". Bocche di donne e uomini si alternano leggendo parti del libro di Carla Lonzi dal titolo Sputiamo su Hegel: la donna clitoridea e la donna vaginale.

Ulteriori informazioni:
http://www.museoaltogarda.it


Evento segnalato da MAG Museo Alto Garda

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