La mostra è organizzata e proposta dalla Società di Studi Trentini di Scienze Storiche in collaborazione con la Presidenza del Consiglio della Provincia autonoma di Trento.
Partendo dai giornali che raccontano gli ultimissimi giorni di pace, getta luce, attraverso una lente d’ingrandimento, su alcuni degli aspetti caratteristici della vita (politica, economica, sociale, culturale) del Trentino nel luglio 1914: un territorio percorso da asperità e da tensioni, ora anelante alla modernità, ora a precipizio sul regresso.
Questo Trentino sarà messo a paragone con l’immagine disperatamente mistificata e inutilmente consolatoria che di esso, nella sconfinata Galizia, si faranno i soldati trentini. Le parole dei loro diari, delle loro scritture, divengono fotografie artefatte di un’età dell’oro, di un mondo perduto che sarà anche il “mondo di ieri” percepito come tale dall’intellettualità europea.
La brutalità e la fatica immane della guerra avevano contribuito velocemente a creare un mito, e a cancellare quelle asperità e tensioni, che ora apparivano piccola cosa a fronte della tragedia immane e suprema.
Un viaggio per oggetti immagini e giornali nell’anima ferita di un popolo.
Percorso:
SALA 1. Il Trentino alla vigilia della guerra: i campi e la città, il lavoro e il divertimento, la cultura e la lotta politica, lo sport e la musica, la povertà e l’emigrazione. Oggetti – immagini – giornali.
SALA 2. La discesa agli inferi: la dichiarazione di guerra, la mobilitazione, i treni per la Galizia.
SALA 3. Il Trentino ricreato: colori, ricordi e nostalgia nel grigiore e nella violenza del fronte.