La guerra di posizione combattuta nelle Dolomiti e sul massiccio dell’Ortles durante la prima guerra mondiale dura tre anni, esponendo i soldati sul fronte a sofferenze disumane, tra freddo, fame, valanghe e cadute di massi. L’equipaggiamento dei tiratori civili e dei soldati è decisamente insufficiente, e l’inverno spesso impedisce gli approvvigionamenti da entrambi i lati. Più che per le azioni del nemico, si muore a causa dei disastri naturali.
Dura 30 anni la guerra di posizione tra India e Pakistan sul ghiacciaio Siachen, nel Karakorum, lungo una linea del fronte che raggiunge quota seimila metri. Ancora una volta, i soldati muoiono sotto le valanghe, nei crepacci e per il freddo. Ma l’oggetto del contendere tra i due Paesi non è altro che una catena montuosa fatta di ghiaccio, roccia e aria rarefatta.
Reinhold Messner