La Materia come vettore per l' esplorazione alchemica dell' essere umano.
L'unione della passione per l'Arte Contemporanea con le capacità manuali, coltivate fin da bambino attraverso il lavoro nell'azienda agricola di famiglia, si è concretizzata nell’impiego per le opere di MI.TO dei materiali più diversi, per trasformarli in ciò che la loro funzione di fatto nasconde.
L'aggregazione ordinata-disordinata degli oggetti che vengono utilizzati per la manipolazione delle superfici pittoriche, insieme al colore che ne sostiene emotivamente l'accumulo, rende possibile una sorta di spoliazione: rimuovere la funzione originale degli oggetti, permette di scoprire quella dignità estetica intrinsecamente negata dal ruolo ad essi assegnato, promuovendoli a mediatori immaginifici fra l'artista e la materia stessa.
Si tratta di materia che diventa oggetto e di oggetti che distillano impressioni visive, mutando i materiali solidi in pura percezione emotiva. Questo percorso, ancora in divenire è leggibile nelle opere dell'artista: attraverso la ricerca sulla materia e le sue possibili trasformazioni è possibile riflettere anche su noi stessi e sulle molteplici consistenze di cui siamo plasmati. Siamo entità composite in mutevole transito dal peso della carne all'evanescenza di un'emozione.
I lavori aspirano a registrare visivamente attraverso suggestioni mediate da elementi solidi, le trasformazioni che avvengono in ogni essere umano. Sono i medesimi processi cui anelavano il controllo gli antichi maestri alchimisti, rappresentando così anche le contraddizioni che ogni uomo manifesta nell’indagine del Sè.
Evento segnalato da Spazio Klien