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Buchenwald 1943 – 1945, mostra di disegni

Evento segnalato da Teatro Cristallo
Data: da Mer. 27 gennaio a Mar. 01 marzo 2016
Dove: Foyer del Teatro Cristallo, Via Dalmazia 30, Bolzano
Orario: La mostra sarà visitabile durante gli orari di apertura del Caffè del Teatro
Note: Giornata della Memoria - in collaborazione con l'Archivio Storico della Città di Bolzano / Ingresso gratuito

Disegni di Auguste Favier e Pierre Mania dalla collezione di Arnaldo Loner.
"Nulla mi ha sconvolto più di ciò che ho visto qui."
(D. Eisenhower, comandante supremo delle Forze Alleate).


Può l'arte narrare l'orrore? Provano a rispondere a questo inquietante interrogativo gli artisti francesi Auguste Favier e Pierre Mania, attivi nella Resistenza, deportati nel campo di concentramento di Buchenwald e sopravvissuti allo sterminio. Dal punto di vista non già degli spettatori ma delle vittime ci consegnano una straziante rappresentazione della vita del campo.

Le immagini fanno parte di una cartella stampata in Francia nel 1946 e pubblicata in un numero limitato di copie. L'avvocato bolzanino Arnaldo Loner se l'è aggiudicata nel 2013 a un'asta a Berlino.


Comunicato stampa dell'11 febbraio 2016:

Le tavole rimarranno esposte fino a martedì 1 marzo nel foyer del Teatro Cristallo.
«BUCHENWALD 1943 – 1945» PROROGATA LA MOSTRA / AL CRISTALLO IN 14 GIORNI OLTRE 2500 VISITATORI 
PER VEDERE I DISEGNI DI FAVIER E MANIA E NON DIMENTICARE LA TRAGEDIA DELLA SHOAH
. A cura di Associazione Cristallo, in collaborazione con Archivio Storico Città di Bolzano e Anpi
Le opere fanno parte della collezione privata dell’avvocato Arnaldo Loner.

Bolzano, 11.02.2016. Oltre 2500 visitatori si sono soffermati a guardare i disegni: se l’obiettivo era quello di tenere alta la memoria, è pienamente riuscito. Tanto che la mostra «Buchenwald 1943 – 1945» non chiuderà il 15 febbraio, come inizialmente previsto, ma rimarrà nel foyer del Teatro Cristallo fino a martedì 1 marzo. Grande il successo quindi delle opere di Auguste Favier e Pierre Mania, i due artisti francesi attivi nella Resistenza durante la seconda guerra mondiale, che hanno scelto di fissare con dei disegni gli orrori quotidiani da loro visti nel campo di concentramento. L’esposizione è la proposta dell’Associazione Cristallo, in collaborazione con l’Archivio Storico della Città di Bolzano, per il «Giorno della Memoria». Ma il principale ringraziamento va all’avvocato Arnaldo Loner, proprietario della collezione, da lui acquistata qualche anno fa, che ha acconsentito all’esposizione delle opere e ora al prolungamento della mostra. 

Un’altra buona notizia è stata il passaggio di tanti ragazzi in queste due settimane, spesso accompagnati dai loro genitori, per vedere dei documenti eccezionali anche per valore storico. L’immagine che si ha del campo di concentramento, infatti, è solitamente quella delle foto e dei video girati dopo la fine della seconda guerra mondiale, dopo il genocidio. I disegni di Favier e Mania rappresentano invece la vita quotidiana del campo di concentramento, la lotta ora dopo ora per sopravvivere, il tentativo di resistere di fronte alla visione di orrori che hanno lasciato un segno profondo nelle poche persone che sono riuscite a scampare alla morte. 

Ancora ad oggi non si conosce il numero esatto delle vittime, che si aggira probabilmente attorno ai 6 milioni di persone. Una tragedia, quella dell’olocausto degli ebrei, che ogni anno trascorso corre il rischio di sembrare sempre più lontana, di svanire nella nebbia del passato. Ed è anche per questo motivo che diventa un dovere civile, da parte di tutti, contribuire a tenere alto il ricordo, a far sì che quanto successo non si dimentichi. E per farlo si può utilizzare anche l’arte, mai come in questo caso efficace nel raccontare l’orrore.
Per farlo, in questa occasione, il Teatro Cristallo ha scelto uno strumento non del tutto convenzionale: i disegni, testimonianza che rimane fissata nel tempo. Proprio negli anni in cui i testimoni diretti ancora in vita della Shoah diventano sempre meno, è fondamentale compiere il passaggio della «memoria» da chi ha vissuto l’orrore in prima persona e chi, invece, ha il compito di tramandare quanto successo anche alle prossime generazioni. Solo attraverso la conoscenza di quanto successo nel passato, infatti, si può capire al meglio il presente ed evitare che tale orrore possa ripetersi, in qualsiasi forma, nel futuro.


Evento segnalato da Teatro Cristallo

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