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Tono Zancanaro: Le donne, gli amori

Evento segnalato da Comune di Arco
- (Foto dal sito ufficiale)
- (Foto dal sito ufficiale)
Data: da Sab. 28 maggio a Dom. 17 luglio 2016
Dove: Casa degli Artisti, Borgo Medievale di Canale, Tenno (Tn)
Orario: ore 10.00 - 12.00 e 14.30 - 18.30 / lunedì chiuso / Inaugurazione il 28 maggio alle ore 17.30
Note: ingresso libero

È allestita dal 28 maggio al 17 luglio al salone delle mostre della Casa degli Artisti «Giacomo Vittone» a Canale di Tenno la mostra «Tono Zancanaro. Le donne, gli amori». Inaugurazione: sabato 28 maggio alle ore 17.30. La mostra è aperta al pubblico tutti i giorni tranne il lunedì dalle 10 alle 12 e dalle 14.30 alle 18.30 con ingresso libero. La mostra è organizzata da Casa degli Artisti con il contributo della Provincia autonoma di Trento che la promuove insieme ai Comuni di Tenno, Riva del Garda e Arco, con la collaborazione dell’Archivio Storico “Tono Zancanaro”, del Centro d’Arte “Paolo Maffei” di Padova, di Garda Trentino Spa e della Cassa Rurale Alto Garda. Informazioni: Casa degli Artisti, telefono 0464 502022.

Le donne hanno avuto un posto importante nella vita, umana ed artistica di Tono Zancanaro; l a madre, la nonna ed almeno una delle tre sorelle, Maria, che lo ha seguito ed assistito per tutta la vita. Poi le donne degli affetti, dal primo grande amore, a quella che lo accompagnerà per tutta la vita. Non meno forti i legami con le creature femminili che hanno riempito i suoi lavori: le mondine, le donne partigiane, le giovani italiane trasfigurate in Gibboncine asservite ai bisogni e ai desideri del Gibbo, forse la più importante invenzione grafica di Tono che in lui impersonifica, in pieno ventennio fascista e quindi con circolazione clandestina, niente meno che Benito Mussolini. Altre immagini femminili vengono dalla letteratura e dalla poesia, come la figura di Circe tratta dall’Odissea di Omero o dei personaggi tratti dalle opere teatrali di cui ha disegnato scene e costumi, come “L’incoronazione di Poppea” di Claudio Monteverdi o “I due Foscari” di Giuseppe Verdi e ancora le immagini femminili suggerite da Giacomo Leopardi. Le donne non sono solo figure eteree da ammirare per la bellezza delle loro forme, ma proprio come gli uomini anch'esse si realizzano anche attraverso il lavoro e per questo una parte importante delle sue opere è dedicata al lavoro femminile: dalle operaie alle contadine, dalle intellettuali alle mondariso. Proprio al duro lavoro delle mondine sono dedicate alcune delle opere esposte in questa mostra. La figura femminile di Tono ha mantenuto - nel corso di oltre cinquant’anni di attività artistica di “un operaio dell’arte” come amava definirsi, al di là delle differenziazioni tematiche e stilistiche una sua continuità - una omogeneità di fondo per cui sia che si tratti di un’opera a olio, con i pastelli o una linea pura realizzata a china, il tratto del Maestro padovano risulta inconfondibile e non è assimilabile a nessun altro artista.

Antonio Zancanaro: Antonio «Tono» Zancanaro nasce a Padova l'8 aprile 1906, Nel 1931 comincia a dipingere, nel 1935, a Firenze, è allievo di Ottone Rosai. Nel 1942 conosce a Milano, Ernesto Treccani, che a sua volta lo mette in contatto, a Roma, con Guttuso e con Moravia e la Morante. Tra i viaggi, oltre a quelli nelle zone vicine, sono di particolare rilievo per l'artista quelli in Cina (1956) e la serie fittissima di quelli in Sicilia e in Magna Grecia, dove soggiorna per lunghi periodi. In Sicilia stringe nuove amicizie, con Leonardo Sciascia, Antonio Uccello, Vincenzo Tusa ed altri intellettuali isolani, tra i quali l'editore Sellerio. Tra il 1946 e il 1950 torna più volte a Parigi, altri viaggi le portano in Russia, in Polonia, in Germania Orientale, in Albania. Nel 1970 ottiene la cattedra d'incisione all'Accademia di Belle Arti di Ravenna, che conserva fino al 1977, lavorando con la Cooperativa del Mosaico. Nel 1972 ha la prima grande mostra antologica al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, cui segue nel 1974 una seconda antologica alla Civica Galleria d'Arte del Comune di Palermo. Nel 1978 il comune dì Padova gli dedica una grandissima mostra antologica nel Salone della Ragione. Nel 1982 anche il comune di Milano lo onora con una rassegna antologica nel Castello Sforzesco. Colpito da emiparesi destra, nel maggio del 1985 viene ricoverato presso l'ospedale di Padova, dove si spegne lentamente e muore il 3 giugno.


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