Concerto jazz con Pierpaolo Manca, Lorenzo Sighel e Fabrizio Larentis.
«Talvolta si tende a classificare come "strano", "ricercato" o "bizzarro" ciò che nasce, in realtà, come un naturalissimo e comune processo creativo. L'"originale", sotto la sua coltre di stranezza, cela spesso l'intenzione di perseguire un preciso obiettivo quasi sempre logico e ragionevole, al pari dei suoi più convenzionali compagni o colleghi... Solo che a lui viene da fare così, e (che sia apprezzato o meno) generalmente viene frainteso. E' il caso, secondo noi, di Thelonious Monk, il "santone pazzo del jazz" che non lo voleva "fare strano", semmai "era strano" e la musica gli usciva così: geniale, dialettica, coerente ed assolutamente entusiasmante.»
«L'inimitabile pianista Thelonious Monk è difficile da tributare "come si deve", soprattutto per chi suona il suo stesso strumento. Noi ci proviamo in tre con una chitarra, un sassofono e un contrabbasso. Sarà comunque un'altra cosa e ci hanno già provato in tanti... ma non significa che potete mancare.»
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