Mark Guiliana apre a Trento la nuova stagione Jazz’About.
A seguire il dj set di Nicola Conte.
Il jazz è una forma mutevole. Deve o dovrebbe esserlo. Questo non significa rinnegare le radici, non significa rinnegare le basi, i suoni e i grandi maestri che hanno segnato – e continueranno a segnare – la storia e l’identità di un genere musicale. Ma a ben vedere, il jazz più fedele al suo DNA originario è quello che travalica approcci statici, museali; è quello che sa vivere (e reinterpretare) con urgenza e coraggio il qui&ora, la contemporaneità. Questo è di nuovo, anche in questa stagione, la ragione fondante della rassegna Jazz’About, che si apre venerdì 21 ottobre al Teatro Auditorium di Trento a cura del Centro Servizi Culturali Santa Chiara; e su questo il batterista statunitense Mark Guiliana – il protagonista di questa apertura di stagione – è di gran lunga uno dei nomi più interessanti al mondo emersi negli ultimi anni. Nessun dubbio infatti sul suo pedigree jazz: una collaborazione strettissima col grande Brad Mehldau (fotografata nell’album “Mehliana” del 2014), altre con nomi come Bobby McFerrin o Avishai Cohen. Vertici assoluti. Ma nel suo curriculum vitae spuntano anche presenze fondamentali nell’ultimo lavoro del compianto David Bowie (suo è il drumming in “Blackstar”, infatti), collaborazioni con campioni della world music come Dhafer Youssef o regine del soul più irregolare ed iconoclasta come Meshell Ndegeocello, addirittura una presenza come turnista nell’ultimo album di Jovanotti (“Lorenzo 2015 CC”). Mente aperta e curiosità infinita.
Un’attitudine che Guiliana, col progetto di cui è leader, porta al massimo della forza e dell’inventiva. Partendo da un organico tradizionale (basso e batteria, sassofono e pianoforte: la classica forma in quartetto per il jazz) riesce a portarsi su territori sorprendenti e, soprattutto, appassionanti. Il suo spettro espressivo è vastissimo, dalle rifiniture più preziose e calibrate all’impatto violento (ad inizio carriera il suo veniva etichettato, nel progetto HEERNT, come un suono “experimental-garage-jazz”). Aprire con lui la nuova annata di Jazz’About è sicuramente una perfetta dichiarazione d’intenti: si tratta infatti di un artista che rispecchia perfettamente un approccio verso il jazz che sia dinamico, pieno di inventiva e curiosità, capace di comunicare a tutto e tutti (…spesso lo si dimentica, ma il jazz non è nato come musica d’elite) senza per questo però sacrificare nulla in quanto a competenza tecnica, raffinatezza e conoscenza dei momenti fondamentali su cui si poggia un genere musicale che non è e non sarà mai pop, non è e non sarà mai musica classica, non è e non sarà mai rock o musica elettronica, ma che con tutte queste galassie parallele può comunicare perfettamente. Accompagnato dal sassofonista Jason Rigby, dal bassista Chris Morrissey e dal pianista Fabian Almazan, Mark Guiliana è pronto a raccontare dove, come e perché si sta muovendo il jazz più vivo della contemporaneità.
La serata però prevede un’altra gemma, ad esibizione live terminata: il dj set di Nicola Conte, da vent’anni uno dei più attenti e rispettati esploratori a livello non solo nazionale ma proprio europeo dei confini tra jazz e club culture. In tempi non sospetti, è riuscito a portare il jazz nei dancefloor, dimostrando che una musica così ricca di sfumature, groove ed espressività può perfettamente reggere il confronto con techno e house senza doversi in alcun modo snaturare, ma giusto cercando di valorizzare i suoi lati più dinamici. Un risultato non immediato e non semplicissimo a cui arrivare, ma il barese Nicola Conte dall’alto della sua sensibilità e della sua immensa collezione di musica ha trovato, ancora dagli anni ’90, una ricetta perfetta e di rara eleganza.
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