Con: Paolo Taballione, flauto; Calogero Palermo, clarinetto; Leonardo Bartelloni, pianoforte; I solisti della Lviv Philharmonic Orchestra.
Serata di capolavori mozartiani e grandi interpreti che vede protagonisti il clarinettista Calogero Palermo, il flautista Paolo Taballione e un quartetto d'archi formato dalle prime parti dell'Orchestra Filarmonica di Lviv, orchestra in residenza di Musica Riva Festival.
Il concerto si apre con il Quintetto in la maggiore per clarinetto K581, pagina passata alla storia per la bellezza olimpica e per la capacità di valorizzare tutte le caratteristiche timbriche di questo strumento a fiato. Quest'opera è conosciuta anche come “Stadler Quintett” in riferimento alla dedica che Mozart fece all'amico massone Anton Stadler, ottimo clarinettista e dedicatario anche dell'altro capolavoro per questo strumento, il Concerto per clarinetto ed orchestra. Seppur il genio di Salisburgo versasse in gravi difficoltà economiche a Vienna nel 1789, anno di composizione del Quintetto, da queste pagine traspare una luce e serenità come solo l'arte sapeva donargli.
Risale a dieci anni prima, ossia attorno al 1777, la composizione di tre dei quattro pezzi cameristici che Mozart dedicò al flauto con gli archi. E proprio in questo periodo, mentre Amadeus si trovava a Manheim, videro la luce le due opere che sono proposte all'ascolto questa sera: il Quartetto in re maggiore per flauto K285 ed il Quartetto in do maggiore per flauto K285b. Furono probabilmente commissionati da un ricco uomo d'affari olandese, certo De Jean, flautista dilettante, che promise al nostro talentuoso compositore una considerevole somma di denaro. Sebbene è risaputo che lo strumento a fiato preferito da Mozart fosse il clarinetto, anche per il flauto seppe scrivere melodie eleganti, liriche e godibilissime.
