Spazio di sperimentazione, laboratorio permanente, epicentro della creatività nelle sue diverse forme: il MUSE rilancia la sua vocazione a far proprie queste definizioni mettendo a disposizione del pubblico uno dei più promettenti oggetti sviluppati per la fruizione di esperienze interattive e immersive per il grande pubblico.
Il suo nome è "Oculus Rift" ed è stato presentato a gennaio durante il Consumer Electronic Show di Las Vegas. Da qualche giorno è possibile sperimentare questa tecnologia gratuitamente negli spazi del MUSE FabLab (piano 1).
Cos'è Oculus Rift - Si tratta di un casco con uno schermo, dei sensori e un giroscopio per calcolare il movimento della testa. Permette di spostare la visuale nel mondo virtuale girando il capo, esattamente come facciamo nella realtà. La visione dello spazio tridimensionale è di grande qualità: i colori sono nitidi e brillanti, le immagini si muovono in maniera fluida e naturale. La camera "legge" i movimenti dei led luminosi posti sul visore Oculus Rift e in questo modo determina con assoluta precisione ogni minimo spostamento della testa, anche in profondità.
Al MUSE è possibile provare l'emozione di un viaggio nello spazio, muovendo lo sguardo fra galassie, stelle e pianeti.
La percezione della profondità del movimento della testa apre a una serie di interazioni sempre più complesse e realistiche. Per esempio, immaginate di essere di fronte ad una scritta, ma di non vederla bene perché lontani. Basterà avvicinare lo sguardo verso il testo per vederla ingrandita e più definita. La telecamera è inoltre in grado di capire con precisione anche quando ci chiniamo di lato, ad esempio per sbirciare dietro un angolo per scoprire cosa ci aspetta in fondo a un corridoio. Tutti movimenti che prima erano affidati alla pressione di leve e pulsanti. Con Oculus Rift invece avviene tutto attraverso il movimento di occhi e testa.
La rivoluzione di Oculus sembra avere una portata molto più grande. I suoi impieghi potranno probabilmente estendersi a vari utilizzi e situazioni. La realtà virtuale così intesa può diventare un vettore per innumerevoli esperienze interattive, professionali e civili, in grado di creare un vero e proprio universo parallelo.