E’ terminata, con il party animato nella lobby del MUSE dal Dj inglese Bradley Zero, la seconda edizione di “Distretto 38”: festival consacrato al suono elettronico. Nell’arco di sei giornate, gli eventi proposti a Trento e Rovereto hanno radunato complessivamente una platea di circa duemila appassionati (dato superiore a quello dello scorso anno, nonostante la programmazione contasse su un giorno in meno).
L’accoglienza riservata ai protagonisti da parte del pubblico e degli addetti ai lavori è stata calorosa e partecipata, a dimostrazione dell’elevato profilo artistico del cartellone. In particolare hanno raccolto consensi il Dj set dello scozzese Kode9, seguito a una sessione pomeridiana di discussione nell’aula magna dell’Università di Rovereto imperniata sul suo saggio “Sonic Warfare”, e quello travolgente del toscano Clap! Clap!, ambedue ospitati nel basement dell’auditorium Melotti presso il MART.
Al Sanbàpolis di Trento, invece, è stata memorabile la serata che ha visto avvicendarsi in consolle Moodymann e Andrès, ambasciatori autorevolissimi della scena afroamericana di Detroit.
La soddisfazione dipinta sul volto degli artisti alla fine degli show – dal nostrano Lorenzo Senni ai belgi 2ManyDjs, passando dai britannici Shackleton e Powell, sino al francese Jeremy Underground – è stata un segnale inequivocabile del gradimento reciproco.
Alla varietà geografica dell’offerta è corrisposto un ventaglio stilistico ampio, capace di rappresentare le varie sfumature del suono elettronico contemporaneo, dall’avant-garde alla club culture: la missione che si era prefissa la direzione del festival, su mandato del Centro Servizi Culturali Santa Chiara. Nell’arco dei sei giorni, trovando sponda in alcune eccellenze culturali del posto, “Distretto 38” ha messo in vetrina una selezione rappresentativa del fenomeno nella sua complessità, richiamando così l’attenzione dei media nazionali sul territorio.
Il bilancio, dunque, non può che dirsi soddisfacente.