L’edizione trentina del Festival delle Resistenze contemporanee 2017 guarda al Mare Nostrum ragionando sulla complessità dei confini e sulla ricerca di un’identità forte. Domenica 24 settembre alle 18.30, sotto il tendone allestito in piazza Cesare Battisti, Gabriele Del Grande e Veronique Loute si confronteranno con il pubblico su cosa sta succedendo attorno al Mediterraneo, da nord a sud.
La scorsa primavera sia Trento che Bolzano si sono mobilitate per chiedere il rilascio di Gabriele Del Grande, il giornalista e scrittore indipendente che il 9 aprile era stato fermato al confine con la Siria, dove stava raccogliendo materiale per il suo ultimo libro-inchiesta sull’ISIS, e quindi trattenuto in un centro di detenzione amministrativa in Turchia. Il documentarista lucchese fu poi liberato dopo due settimane di detenzione, grazie anche a una mobilitazione in tutta Italia e oltre confine. Il regista di “Io sto con la sposa”, fondatore di Fortress Europe e scrittore impegnato sui temi della migrazione, torna al Festival delle Resistenze dopo tre anni. Nel 2014 a Bolzano ci aveva fatto riflettere sullo stato di salute dell’Europa, stavolta ci farà spostare lo sguardo un po’ più a sud: negli ultimi dieci anni Del Grande infatti ha viaggiato nel Mediterraneo raccontando le migrazioni, le primavere arabe e la guerra in Libia e Siria.
Veronique Loute è una mamma che dal 2012 non ha più visto suo figlio, arruolatosi volontariamente nella guerra in Siria a fianco dell’Isis. Ha fondato l’associazione “Les parents concernés”, che raccoglie i genitori di ragazzi combattenti che hanno lasciato le loro famiglie per seguire la dottrina Jihadista. Da allora Veronique si dedica a tempo pieno nel testimoniare la difficoltà di crescere dei giovani, a cui manca una chiara consapevolezza di chi sono e cercano altri contesti più forti in cui rifugiarsi.
Due testimonianze importanti e un’occasione preziosa per il pubblico del Festival per ragionare di Mediterraneo e di confini. L’evento è organizzato in collaborazione con Forum trentino per la pace e i diritti umani e sarà moderato dal giornalista Paolo Ghezzi.
Gabriele Del Grande, 35 anni, è giornalista freelance, scrittore e regista. Fondatore dell’osservatorio sulle vittime dell’emigrazione Fortress Europe, dal 2006 viaggia lungo tutto il Mediterraneo realizzando inchieste e reportage sui temi della frontiera, della mobilità e della guerra. Autore dei libri Il mare di mezzo (Infinito edizioni 2010) e Roma senza fissa dimora (Infinito edizioni 2009), nel 2014 ha diretto il film Io sto con la sposa insieme ad Antonio Augugliaro e Khaled Soliman Al Nassiry. Nel 2016 ha lanciato il suo nuovo progetto editoriale: Un partigiano mi disse.