Un film di Guido Lombardi, Italia, 2011, 100’.
Yssouf è un giovane ragazzo africano in cerca del denaro necessario ad acquistare un costoso macchinario con cui produrre le sue opere d'arte. Giunto a Napoli, trova ospitalità presso una comunità di immigrati accampata in una piccola villa a Castelvolturno. Yssouf si rivolge a suo zio Moses, un potente boss del traffico di cocaina sul territorio, che dapprima gli trova un lavoro in un autolavaggio alle dipendenze di un padrone sfruttatore, poi lo coinvolge nello spaccio di droga per permettergli di guadagnare più soldi più in fretta.
Partendo dalla strage di Castelvolturno del settembre 2008, in cui il Clan dei Casalesi uccise sei giovani clandestini come atto deliberato di violenza razziale e monito sul controllo dei traffici illegali legati al territorio, Lombardi concepisce un racconto di educazione criminale dove il punto di vista è unicamente quello dell'immigrato.
Non un film sull'immigrazione e nemmeno un'inchiesta sulla camorra, quanto il più classico dei racconti di educazione criminale.
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