Regia Mirko Corradini (Compagnia EstroTeatro), con Andrea Deanesi.
Durante una passeggiata in Provenza il giovane narratore fa un’incontro che ricorderà per tutta la vita. Un uomo, un pastore solitario di poche parole, che nel silenzio più totale stava compiendo “un’opera degna di Dio.”
La sintesi del lavoro la troviamo nel titolo stesso, “L’uomo che piantava gli alberi” il gesto di piantare ovvero di seminare con attenzione e cura al fine di far nascere. L’uomo che semina con costanza e dedizione.
Ma questo uomo non semina solo alberi è anche un’esempio, come dice lo stesso narratore “se si teneva a mente che era tutto scaturito dalle mani e dall’anima di quell’uomo, senza mezzi tecnici, si comprendeva come gli uomini potrebbero essere altrettanto efficaci di Dio in altri campi oltre alla distruzione.” Infatti la sua opera va oltre il fisico è la metafora della rinascita, piantare le ghiande buone per far crescere forti alberi, come la ricerca del giusto agire che produce invisibili cambiamenti nell’immediato ma enormi mutamenti nel futuro.
Lo spettacolo previsto per l'11 è stato spostato al 27 maggio
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Evento segnalato da Estro