Bolzano Danza 2017

Alessandro Sciarroni / da locandina (Di M. Maffesanti)
Alessandro Sciarroni / da locandina (Di M. Maffesanti)
Data: da Gio. 13 a Sab. 29 luglio 2017
Dove: Vari luoghi, Bolzano

La danza come link, legame, relazione. La 33ᵃ edizione del festival Bolzano Danza, manifestazione dal crescente appeal internazionale e al tempo stesso fortemente radicata sul territorio nonché attenta a politiche di inclusione e alla sensibilizzazione di nuovi pubblici, vuole svelare il corpo nel suo essere nesso tra arte e radici, vuole osservare la danza nella sua portata relazionale e ‘rivoluzionaria’.

Nel cartellone 18 spettacoli (29 rappresentazioni, di cui 8 in prima nazionale e 1 in prima assoluta) ospitati dal 13 al 28 luglio nelle due sale del Teatro Comunale, a Museion e al Piccolo Museion, nei parchi e nelle vetrine del centro storico.

“Con questa edizione – spiega il direttore artistico Emanuele Masi – si chiude il triennio dedicato all’esplorazione delle identità. Dopo aver indagato nel 2015 il tema del genere e nel 2016 quello delle migrazioni, nel 2017 ci occupiamo delle relazioni nei diversi ambiti in cui queste si attuano. Gli spettacoli che ho selezionato ci accompagnano attraverso rapporti familiari, legami con luoghi e culture, connessioni tra persone, gruppi e generi. La ricerca sulle relazioni include e amplia i ragionamenti condotti negli anni precedenti, facendone una sintesi: il mosaico sulle identità è composto”.

In oltre 15 giorni di festival il sipario si alzerà su grandi nomi della danza contemporanea internazionale e su spettacoli che esplorano il tema in diverse forme: si passa dal recupero delle danze popolari (Sciarroni) alle musiche identitarie come il jazz (De Keersmaeker-Sanchis), dai legami familiari (El Meddeb, Çaçi) ai vizi capitali della morale cristiana (Olivier Dubois), alla controcultura hip hop (Käfig e Hungry Sharks) alle danze giamaicane eseguite con le scarpette da punta (Bengolea-Chaignaud), alla lotta per i diritti delle donne (Mascarell) e allo sradicamento dalla propria terra a causa di mutazioni climatiche sempre più destabilizzanti (Ouramdane).

Assoluta novità per il panorama della danza italiana è la presenza al festival di Richard Siegal, coreografo definito da Eva-Elisabeth Fischer sulla Süddeutsche Zeitung “il più innovativo ed eccitante dancemaker della sua generazione”. Siegal, cresciuto con William Forsythe al Ballett Frankfurt e oggi autore indipendente con numerosi riconoscimenti alle spalle tra cui un Bessie Award e un Faust, ha creato per il suo Ballet of Difference (nome che già svela molto della poetica) un elettrizzante trittico in cui celebra la diversità della nostra società e tesse ponti tra l’avanguardia pop, la moda, la musica elettronica e il balletto accademico (Teatro Comunale, 17 luglio, h 21).

Come è consuetudine da diverse edizioni, il festival apre a Museion con il progetto site specific commissionato congiuntamente dalle due istituzioni per le serate di luglio della Museion Media Façade (13,20,27 luglio, dalle h 22). Il coreografo scelto quest’anno è Alessandro Sciarroni, che per la prima volta presenta il suo lavoro di successo FOLK-S in Sudtirolo, dove è nato (l’artista andò a Terento per imparare lo Schuhplattler). Rivisitato e in dialogo con l’opera del videoartista Karim Zeriahen creata per la facciata di vetro di Museion, FOLK-S_I’ll be your mirror version (questo il titolo della versione per Bolzano Danza 2017) aprirà anche le porte all’apprendimento dei passi dello spettacolo a nuovi interpreti e ad ogni replica riserverà sorprese.

Performance

Due autori emergenti, l’italo-albanese Glen Çaçi e la ferrarese Francesca Pennini danzano la loro storia.
Glen Çaçi, racconta nel duetto con il fratello KK (I’m a kommunist kid) l’infanzia in Albania per giocare intorno al concetto di identità (Teatro Studio, 19 luglio, h. 21) mentre con Tutorial invita il pubblico al karaoke di movimento e all’apprendimento di danze tradizionali per avvicinare culture diverse (Parco delle Semirurali, 14 luglio, h. 21). Francesca Pennini, riconosciuta come nome di punta dell’ultima generazione italiana, parla della sua passione per la danza, della sua ‘vocazione’ sentita fin da bambina nel divertente e virtuoso assolo 10 miniballetti (Teatro Studio, 18 luglio, h. 21).

Rachid Ouramdane, artista di riferimento delle ultime due edizioni di Bolzano Danza torna con Sfumato, lavoro in cui affronta, con una danza di grande potenza visiva che attraversa gli stili, questioni sempre più attuali che riguardano la sparizione dei territori a causa delle mutazioni climatiche e il conseguente sradicamento degli abitanti. Lo fa con sette interpreti del CCN2 di Grenoble che dirige, avvolgendoli in un paesaggio brumoso e ’travolgendoli’ con abbondanti scrosci d’acqua (Teatro Comunale, 20 luglio, h. 21).

Da molti considerata la coppia ‘maudit’ della danza francese, Cecilia Bengolea e François Chaignaud stupiscono ad ogni progetto. Lei è studiosa di antropologia, lui di drag queen. Insieme creano progetti in cui le danze urbane, il balletto, i canti tradizionali, il grime inglese si incontrano. Per Dub Love, un trio con musica live in prima italiana a Bolzano Danza, incrocia il dub giamaicano con i concetti di velocità ed equilibrio. Per demistificare il balletto classico e ibridare. Al termine dello spettacolo il dub prosegue con il dj MatDTSound in piazza Verdi (Teatro Studio, 21 luglio, h. 21).

Compagnia tra le più note di Francia, il Ballet de Lorraine porta al festival due lavori molto diversi a firma Marcos Morau e Merce Cunningham. Di Morau, artista tra i più apprezzati e visionari del panorama europeo, va in scena in prima nazionale Le surréalisme au service de la révolution, brano che filtra con gli occhi surrealisti del regista Luis Buñuel le atmosfere del folklore spagnolo; di Cunningham – di cui la compagnia francese ormai è ambasciatrice in Europa – viene presentato Fabrications a trent’anni esatti dalla sua nascita. Un brano nato con l’espediente della composizione aleatoria su una base musicale elettronica combinata a frequenze radio (Teatro Comunale, 24 luglio, h. 21).

Artista ‘impegnata’ Marina Mascarell, spagnola attiva in Olanda, ha un talento unico nel traslare in danza questioni urgenti. In Three Times Rebel, un quintetto su musica live, sviscera il tema della parità di genere e la lunga storia dell'emancipazione femminile tra violenza, pregiudizi, ed esclusione (Teatro Studio, 25 luglio, h. 21).

Le radici culturali del jazz, il talento di John Coltrane (nel 2017 ricorrono i 50 anni dalla scomparsa), il rapporto tra struttura e libertà sono il substrato su cui poggia la ricerca di Anne Teresa De Keersmaeker e Salva Sanchis in A Love Supreme, spettacolo-faro creato nel lontano 2005, riallestito nel 2017 con quattro nuovi straordinari interpreti di Rosas e portato in tournée in tutta Europa.
Il free jazz del grande sassofonista cristallizzato nell’album mitico ed eponimo registrato nel 1964 diventa base creativa per una danza che risponde all’estro del compositore, sospesa tra ossessione della struttura e libertà improvvisativa del singolo all’interno del gioco d’insieme (Teatro Comunale, 26 luglio, h. 21).

Olivier Dubois – artista ben noto al pubblico di Bolzano Danza – torna con un progetto in prima assoluta dedicato a un vasto pubblico, bambini compresi. Il tema di 7 x Rien sono i vizi capitali, ma quello che il coreografo francese mette in atto è una sorta di passaggio ludico per arrivare all’espiazione dei peccati (Sala Prove, Teatro Comunale, 26 e 27 luglio, h. 18).

Ci si sposta su un registro molto più intimo con il potente assolo del tunisino Radhouane El Meddeb. In A mon père, une dernière danse et un premier baiser (A mio padre, un’ultima danza e un primo bacio) sviluppa un dialogo intimo e immaginario con il padre scomparso prima di un addio. Di spalle al pubblico svela i suoi segreti accompagnato dalle Variazioni Goldberg di Bach (Teatro Studio, 27 luglio, h 21).

Chiusura di festival con l’hip hop travolgente di Käfig. Con Cartes Blanches, spettacolo nato per celebrare 20 anni di vita della compagnia, Mourad Merzouki riporta in scena sei membri storici della crew per una riflessione ‘salottiera’ e virtuosa sulle radici comuni e sulla strada che li ha portati al successo mondiale (Teatro Comunale, 28 luglio, h 21).

Prosegue il sostegno del Festival alle nuove generazioni, in collaborazione con il network Anticorpi XL, di cui Bolzano Danza è partner con la selezione di tre spettacoli di nuovi autori. In scena per Anticorpi eXpLo la natura di un amore tutto al maschile, Yellow Place di Kor’sia; la trasformazione anatomica di un corpo-quadro, Soggetto senza titolo di Olimpia Fortuni; l’essenza delle radici giapponesi tra corpo e musica, TaikokiaT studio1 di Masako Matsushita.

Inoltre tra gli appuntamenti unici proposti dal festival ricordiamo la “Notte a teatro” per i più piccoli (21/22 luglio) abbinata allo spettacolo di hip hop per tutta la famiglia #fomo. The fear of missing out del collettivo austriaco Hungry Sharks (Palcoscenico Sala Grande, 22 luglio h.10 e h. 11); la Danza in Vetrina (Centro Storico, 15 luglio, h.11-13); la Secret Performance (22 luglio); ikea _site specific Museion di Cristina Kristal Rizzo al Cubo Garutti (25 luglio 17-20; 26 luglio 19-23); il Dj set per la serata conclusiva aperta a tutti con Strasse feat Annamaria Ajmone (Parco dei Cappuccini, 28 luglio, dalle h. 22).

Informazioni e programma dettagliato in:
www.bolzanodanza.it


Evento segnalato da Fondazione Haydn di Bolzano e Trento

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