Lacci

Evento segnalato da
- (Foto dal sito ufficiale/di N. Vitali)
- (Foto dal sito ufficiale/di N. Vitali)
Data: da Mar. 16 a Mer. 17 gennaio 2018
Dove: Teatro Zandonai, Corso Bettini, Rovereto (Tn)
Orario: ore 20.45
Note: Info su costi e biglietti nel sito del Teatro Zandonai  
Sito web: www.teatro-zandonai.it

Cardellino srl / Di Domenico Starnone tratto dall’omonimo romanzo edito da Einaudi / Con Silvio Orlando e con Piergiorgio Bellocchio, Roberto Nobile, Maria Laura Rondanini, Vanessa Scalera, Matteo Lucchini / Regia di Armando Pugliese / Scene di Roberto Crea / Costumi di Silvia Polidori / Luci di Gaetano La Mela.
Durata 1h e 40’.

È tratto dall’omonimo romanzo di Starnone ed è un dramma familiare che racconta la fine di un amore e l’abbandono, il fallimento della famiglia e la sua disgregazione, l’utopia della generazione del ’68 che ha contestato il potere senza proporre valide alternative, ma anche gli invisibili e indissolubili lacci che legano le persone dello stesso sangue.

“La mia adesione al progetto nasce sulla scia del successo de La scuola riproposta ancora a teatro. Starnone non ha scritto un testo nuovo, ma ha accettato di lavorare su una riduzione di un romanzo” – spiega Silvio Orlando che racconta la genesi dello spettacolo che lo vedrà impegnato nel ruolo del protagonista.

Protagonisti della pièce sono una coppia di coniugi piccolo borghesi che si sono sposati giovani all’inizio degli Anni Sessanta: quando lui viene trasferito a Roma per lavoro scopre la libertà di poter tornare a innamorarsi e ad amare. Quando poi riscopre per la prima volta la sua identità di padre decide di tornare in famiglia. Ma a che prezzo? Ormai tutto è diverso: la moglie si è chiusa nel suo fiero integralismo, il marito continua ad essere sottomesso alla condizione di ritorno, i figli crescono con tutti i deficit e le nevrosi della condizione di una famiglia senza amore o meglio che si è ridotta ad essere senza amore.

Raccontando una fuga, un ritorno, ma sostanzialmente la storia di un fallimento, Lacci affronta il tema per eccellenza: la famiglia.

“Il testo propone un punto di vista quasi radicale nella visione della famiglia che contrasta con la versione edulcorata proposta in tv o nella pubblicità – continua Orlando – Il mio personaggio proviene da un ambiente piccolo borghese e si ritrova travolto da un nuovo inaspettato amore. Ma si può stare insieme in un nucleo familiare senza essere ipocriti? Quello che riuscirà a fare è gettarsi in una triste quotidianità”.

È la conclusione venata di amarezza di Orlando che diventa nel dramma, membro di una famiglia che viene descritta come il peggior posto dove coltivare i sentimenti.

Informazioni ed acquisto biglietti:
www.teatro-zandonai.it


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