TIR Teatro Ringhiera – Teatro Metastasio di Prato: Utoya

Evento segnalato da Teatro Comunale di Pergine
- (Foto dal sito ufficiale)
Data: Gio. 20 dicembre 2018
Dove: Teatro Comunale di Pergine, P.zza Garibaldi 5/g, Pergine Valsugana (Tn)
Orario: ore 20.45

Testo di Edoardo Erba / con la consulenza di Luca Mariani / regia di Serena Sinigaglia / scene Maria Spazzi / luci Roberto Innocenti / con Arianna Scommegna e Mattia Fabris / coproduzione ATIR Teatro Ringhiera – Teatro Metastasio di Prato.

Il Teatro comunale di Pergine in questi anni ha cercato di portare in scena spettacoli che facciano riflettere ed emozionare e possano essere spunto di dibattito. Lo è sicuramente Utoya, uno spettacolo di teatro civile che non lascerà indifferente il pubblico e che verrà proposto il 20 dicembre 2018 alle ore 20.45.

Utoya prende spunto dal libro di Luca Mariani Il silenzio sugli innocenti. Le stragi di Oslo e Utøya. Verità, bugie e omissioni su un massacro di socialisti, edito da Ediesse e vincitore per la saggistica del Premio Matteotti 2014 e grazie alla regia di Serena Sinigaglia ci racconta una vicenda realmente accaduta, che ci parla di paura e di violazione dei diritti umani.

Il testo dello spettacolo, scritto da Edoardo Erba, narra la strage di Utoya: l'attacco terroristico di Anders Behring Breivik toglie la vita a 69 giovani riuniti sull'isola di Utoya per un seminario politico estivo del Partito Laburista Norvegese. L'atto suscita sconcerto per la fredda lucidità dell'autore, per le dichiarazioni sconvolgenti rilasciate in seguito al processo e per il tasso sanguinoso di violenza, mai così alto in Norvegia dalla seconda guerra mondiale.

Lo spettacolo prende vita attraverso sei personaggi, suddivisi  in tre coppie: una coppia di genitori, due poliziotti, due fratelli contadini, tutti interpretati da  Arianna Scommegna e Mattia Fabris.

«Sono personaggi inventati – dice la regista – ma che potrebbero esistere realmente. Ognuna delle coppie declina un tema che ci riguarda: il tema dell’obbedienza, per i poliziotti; il tema della fede politica, per i genitori; il tema dell’indifferenza, per i contadini».

Lo spettacolo non viene raccontato dal punto di vista del carnefice o delle povere vittime; viene interpretato invece il comportamento di chi non ha vissuto in prima persona l'avvenimento, dei familiari e cittadini che l'unica cosa che possono fare è commentare una tragedia senza giustificazioni, un atto umano spietato e pianificato a mente lucida, una crudeltà che fa solo paura e terrore. La tragedia del 22 luglio ci viene quindi presentata e raccontata attraverso il filtro della personalità dei personaggi e attraverso i loro rapporti.

«Scrivere un testo su quanto è avvenuto a Utoya è un'impresa impegnativa. Dopo il 1989 il mondo è diventato più complicato da interpretare, e dopo il 2001 capire un evento è come entrare in un labirinto [...] Con Arianna, Mattia, Serena e Luca, compagni in questa avventura, abbiamo scelto di tornare là, in Norvegia, quel terribile 22 luglio del 2011 a osservare tre coppie coinvolte in modo diverso in quello che stava accadendo. Attraverso di loro ho spalancato una finestra di riflessione, che se non ci dà tutto il filo per uscire da quel labirinto, per lo meno a sprazzi, ne illumina alcune zone oscure con la luce della poesia» (Edoardo Erba)

Informazioni:
http://www.teatrodipergine.it


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