Drammaturgia e regia Giorgio Gallione / con Neri Marcorè, Ugo Dighero, Rosanna Naddeo e con Fabrizio Costella, Alessandro Pizzuto / scene e costumi Guido Fiorato / luci Aldo Mantovani / musiche Paolo Silvestri. Produzione TEATRO NAZIONALE DI GENOVA.
A quarant’anni dai mondiali in Argentina, un bambino di allora rievoca storie di “futbol” e di politica, a cavallo tra mito, realismo magico e storia. 25 giugno 1978. All’Estadio Monumental di Buenos Aires si gioca Argentina Olanda, finale dei mondiali di calcio. Il clima è incandescente: l’Argentina deve vincere a tutti i costi. Seduto in tribuna d’onore c’è, infatti, il generale Jorge Videla, il burattinaio del mondiale, al potere dal golpe del 1976. Accanto a lui c’è Licio Gelli, il Venerabile della loggia P2, suo amico personale. La partita finisce 3 a 1 per i padroni di casa e chiude la più vasta e costosa operazione di propaganda politica a mezzo dello sport dopo le Olimpiadi tedesche del ’36.
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Evento segnalato da Teatro Stabile di Bolzano