Di e con Aida Talliente / Disegno luci Luigi Biondi / Assistente al suono Alessandro Barbina / Video animation Cosimo Miorelli / Assistente al video e alle proiezioni Roger Foschia / Elementi scenici Luigina Tusini / Grafica per le proiezioni Giulia Spanghero e Virginia Di Lazzaro / Grafica Massimo Staich / Fotografia Matteo De Stefano / Consulenza e realizzazione sonora di alcune parti Massimo Toniutti, Alberto Novello, Giorgio Pacorig / Patrocinato da Centro d’Accoglienza E. Balducci / Produzione ariaTeatro – CSS Teatro stabile d’innovazione del Friuli Venezia Giulia.
Stagione in abbonamento, Teatro Professionale.
“Domani non è una parola
domani è la speranza
non abbiamo che lei.
Usiamola,
facciamola diventare occhi, mani, rabbia
e vinceremo la paura”
L. Zanier
Il discorso della montagna riportato agli uomini, segna la traccia per entrare dentro un percorso di parole e storie che si interrogano sul tema della speranza, che la chiedono, che la cercano. Speranza legata agli affetti più cari, speranza davanti alla difficoltà del vivere, speranza dove non è possibile averne, speranza come augurio. Quattro momenti che mostrano volti e condizioni umane differenti per la loro storia ma legate da un discorso comune: le Beatitudini.
A raccontare, oltre alle parole, sono anche grandi immagini proiettate e scomposte da prismi che attraverso giochi di luce disegnano non solo lo spazio scenico ma anche quello emotivo. Disegni e ombre che si compongono e si dissolvono a svelare lentamente paesaggi diversi. Melodie di giocattoli o piccoli oggetti che nascono direttamente nello spazio scenico, per costruire l’ambiente di ogni storia.
Primo quadro: gli umili e i puri di cuore. Dedicato alla mia famiglia.
Secondo quadro: quelli che piangono e quelli che hanno compassione. Dedicato a Mario Vatta.
Terzo quadro: i non violenti. Dedicato a F. L. R. ergastolano in un carcere di massima sicurezza.
Quarto quadro: quelli che hanno fame e sete di giustizia e i perseguitati a causa della giustizia. Dedicato a quelli che hanno il coraggio di andare fino in fondo perché sentono che qualcosa esisterà, aldilà di me, aldilà di te, aldilà di quello che succederà.
Informazioni:
www.teatrodimeano.it
Evento segnalato da Teatro di Meano