Replica all'interno della rassegna "diCastelinCastello". Evento organizzato da Castello del Buonconsiglio monumenti e collezioni provinciali, Centro Servizi Culturali S.Chiara e la Rete dei Castelli del Trentino.
Monologo che affronta con ironia e leggerezza i temi della creatività al femminile, dell'emancipazione attraverso l'indipendenza economica e del riconoscimento del talento. La riduzione drammaturgica è tratta dall’opera omonima scritta da Virginia Woolf nel 1929, che rappresenta a tutt'oggi un riferimento fondamentale.
“E io devo chiedervi di immaginare una stanza, simile a migliaia di altre, con una finestra che si affaccia sui cappelli dei passanti, su furgoni e automobili e altre finestre; e su un tavolo in quella stessa stanza, un foglio di carta......” (Virginia Woolf)
Una donna, una studiosa deve preparare una conferenza sul tema “la donna e il romanzo”: "Chiamatemi Mary Beaton, Mary Seaton o Mary Carmaichael", dirà, spogliandosi della sua identità. Anziché fare la conferenza ci racconterà come è arrivata ad affermare che per essere scrittrici è necessario conquistarsi una “stanza tutta per sé”. Così facendo emergerà una narrazione dove si intrecciano fatti reali e immaginari, visioni e piccoli fatti quotidiani.
Una stanza tutta per sé è un monologo che affronta con ironia e leggerezza i temi della creatività al femminile, dell'emancipazione attraverso l'indipendenza economica e del riconoscimento del talento. La riduzione drammaturgica è tratta dall’opera omonima scritta da Virginia Woolf nel 1929, che rappresenta a tutt'oggi un riferimento fondamentale.
Virginia Woolf affronta in modo ironico e appassionato il tema della creatività femminile. La stanza è più luogo metaforico che fisico, simbolo della libertà di essere sé stesse, ma serve anche il denaro: una rendita fissa che ironicamente e come provocazione Virginia Woolf pone come condizione di libertà che permette alla donna di essere artista.
Ma la rendita fissa è solo una provocazione, il cuore del discorso sta nella frase che la protagonista rivolge al pubblico nella perorazione finale: “Guadagnate cinquecento sterline l’anno con il vostro ingegno!”, ovvero non lasciate morire i vostri talenti e fate in modo che la vostra mente sia libera come doveva esserlo la mente Shakespeare.
Questo tema si può estendere alla condizione dell’artista e di chi produce cultura oggi indipendentemente dall’essere uomo o donna in un mondo che dell’arte sembra non aver bisogno.
Compagnia Multiverso Teatro di Trento;
Con: Michela Embrìaco;
Regia e riduzione drammaturgica: Michela Embrìaco;
Ideazione: Michela Embrìaco, Giusi Campisi, Pierluigi Cattani Faggion;
Nel video ritratto di Judith Shakespeare: Chiara Maria Cattani;
Video e fotografia: Pierluigi Cattani Faggion;
Scenografia e costumi: Giusi Campisi;
Partitura luci: Mariano De Tassis;
Tecnico Luci: Luca Brun;
Scenotecnica: Massimo Milanaccio;
Riduzione drammaturgica da: Una stanza tutta per sé di Virginia Woolf, Giulio Einaudi Editore, traduzione di Maria Antonietta Saracino;
Durata: 50 minuti;
Con il sostegno di: OFF/Sanbàpolis - Residenze diffuse 2015 Centro Servizi Culturali S. Chiara, Opera Universitaria, Spazio OFF.
Informazioni complete e prenotazioni:
https://www.buonconsiglio.it
Evento segnalato da Castello del Buonconsiglio