Corpo Eretico. Dialogo immaginario con Pier Paolo Pasolini / EVENTO ANNULLATO

Evento segnalato da Teatro di Meano
- (Foto dal sito ufficiale)
Data: Gio. 15 dicembre 2022
Dove: Teatro di Meano, Via delle Sugarine 22, Meano (Tn)

Di e con Marco Baliani / Foto Ivan Nocera / Produzione Casa degli Alfieri.

Stagione in abbonamento, Teatro Professionale.

“… l’eresia richiede una grande pazienza:
bisogna ripetere mille volte la stessa cosa”

Andrò in pellegrinaggio sulla scarna tomba di Pasolini a Casarsa della Delizia, dove è sepolto vicino alla madre.
È così che vorrei cominciare il mio dialogo con lui, come un tempo si faceva andando a far visita ai sepolcri dei grandi, quelli che in vita hanno profuso doni a piene mani, generosamente dissipatori, e che anche da morti continuano a parlarci. A parlarmi.
Ho così tante cose da chiedergli su di noi, sul tempo trascorso dalla sua dipartita, sulle mutazioni avvenute, su quello che aveva intuito e su quello che aveva travisato, sui contrasti tra lui, il suo corpo, sempre al centro del suo agire, e il mondo intorno, sulle mancanze, sulla sua mai esausta vena pedagogica, sui suoi scritti pirateschi, sul suo giornalismo anomalo.
Ma l’elenco non serve, e poi è lungo, variegato, multiforme, imprendibile come lo era lui nella sua continua ricerca di linguaggi che sapessero parlare il suo tempo, spesso non coincidente con quello della società.
In questa discrasia temporale vorrei inserirmi con la mia storia e le mie contraddizioni. Non mi aspetto che mi sveli chissà che arcani pensieri, no, ma che riposandomi lì, in quella quiete, stando in ascolto, senza aspettative, possa districare o distendere gomitoli di pensieri e pulsioni che la sua opera e il suo percorso di vita hanno continuamente intrecciato in me e che ancora sono lì, assai aggrovigliati.
E che forse resteranno tali, ingarbugliamenti necessari a non risolvere le cose del mondo ma a complicarle, a vederle da angolazioni inaspettate.
Non so quali saranno le opere, le parole, le immagini che mi saranno rievocate, stupito dall’evidenza con la quale sono sempre state lì ad aspettarmi e che ora, avendo a disposizione questo tempo rubato, di puro incontro, spunteranno all’infuori gemmate da un nuovo sguardo. Forse.
O forse la sua voce mi arriverà tra capo e collo come un avvertimento postumo, che riverbera ancor più oggi, in questo mio presente paludoso, dato che il tempo non fila mica dritto su una linea come si crede nel nostro Occidente, è invece un anello che si espande in cerchi concentrici, e ogni istante dell’Allora può divenire benissimo un attimo dell’Adesso.
Nel mio lavoro ho sempre amato personaggi “non riconciliati”, fuori dalla norma, grandiosamente vittime della loro diversità.
Con lui mi dovrei trovare in sintonia, ma senza complicità, una sintonia provvisoria e inquietante come chi cammina sull’orlo di un precipizio ed è meglio non si appoggi al compagno di percorso nel difficile illusorio tentativo di restare in equilibrio.
La sua eresia, così vitale e di continuo manifestata, appartiene a lui solo, al suo corpo, fisicamente incistata nel suo corpo.
Io posso solo stare in ascolto di tanta diversità e vedere, alla fine, cosa mi resta tra le dita, di raccontabile e tramandabile col mio teatro e la mia voce.

Informazioni / biglietti:
www.teatrodimeano.it


Evento segnalato da Teatro di Meano

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