Di OHT | Office for a Human Theatre / Musiche di Arvo Pärt: Fratres per quartetto d’archi, Fratres per archi e percussione, Fratres per violino, archi e percussione, Cantus in memoriam Benjamin Britten - Editore Universal Edition AG - Rappresentante per l’Italia Casa Ricordi, Milano / Orchetra Haydn di Bolzano e Trento / Direttore e violino solista Stefano Ferrario / Regia Filippo Andreatta / Set-design Paola Villani / Light-design William Trentini / Veronica Varesi Monti / Video Armin Ferrari / Produzione Fondazione Haydn di Bolzano e Trento / Coproduzione OHT – Office for a Human Theatre, Central Fies art work space.
Storia di un villaggio affogato.
La costruzione di una grande diga nel 1950 unificò il lago di Resia e il lago di Mezzo sommergendo 523 ettari di terreno coltivato e 163 case dell'antico abitato di Curon, in Val Venosta. Inutili le proteste della popolazione che si oppose fermamente alla costruzione della diga e alla conseguente distruzione del paese. Da quel momento di Curon non è rimasto più niente, ad eccezione della parte superiore del campanile della Chiesa di Sant’Anna.
OHT [Office for a Human Theatre] racconta la vicenda di Curon con un pezzo ipnotico di teatro musicale, ispirato all’opera del compositore estone Arvo Pärt. Mettendo il pubblico a confronto con uno spazio senza attori, Curon/Graun usa una narrazione rallentata combinando testi e immagini con le due composizioni del compositore estone eseguite da elementi della Orchestra Haydn di Bolzano e Trento: Fratres (tre versioni: per quartetto d’archi, per archi e percussione, per violino, archi e percussione) e Cantus in memoriam Benjamin Britten, il cui rintocco simboleggia quello della chiesa di Sant’Anna.
Il campanile della chiesa del paese sommerso diventa così l’unico protagonista della scena, mentre il suono della campana, evocato dai tintinnabuli di Pärt, fa emergere con veemenza le forze invisibili del paesaggio alpino. Un lavoro di radicale forza visiva e poetica che, comunicando attraverso l’immobilità e lo splendore delle immagini, si propone di riavvicinare il teatro alla sua radice più profonda.
Informazioni e biglietti:
www.teatro-zandonai.it