La Scortecata

Evento segnalato da Teatro Stabile di Bolzano
- (Foto dal sito ufficiale)
Data: da Mer. 15 a Gio. 16 febbraio 2023
Dove: Studio, Teatro Comunale, Piazza Verdi 40, Bolzano
Orario: ore 20.30
Note: Informazioni, biglietti: www.teatro-bolzano.it

Liberamente tratto da Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile / Testo e regia Emma Dante / Con Salvatore D’Onofrio, Carmine Maringola / Elementi scenici e costumi Emma Dante / Luci Cristian Zucaro / Assistente di produzione Daniela Gusmano / Assistente alla regia Manuel Capraro.

Produzione FESTIVAL DI SPOLETO 60, TEATRO BIONDO DI PALERMO / In collaborazione con ATTO UNICO / COMPAGNIA SUD COSTA OCCIDENTALE / Coordinamento e distribuzione ALDO MIGUEL GROMPONE, ROMA.

Stagione: Stagione Regionale.

Emma Dante, artista siciliana conosciuta in tutto il mondo per il suo stile diretto, passionale e coinvolgente, porta in scena la rilettura della fiaba La Scortecata tratta dalla Lo cunto de li cunti overo lo trattenimiento de peccerille, una raccolta di cinquanta fiabe raccontate in cinque giornate scritta da Giambattista Basile, autore napoletano del XVI secolo.
Ancora una volta Emma Dante ci conduce nei meandri delle tradizioni popolari dell’Italia Meridionale, scava nel patrimonio letterario, lo rovescia, lo ribalta, lo riporta vita, puntando la lente di ingrandimento sulla condizione femminile.
La scortecata è la decima fiaba della prima giornata e narra la storia di un re che s’innamora della voce di una vecchia, la quale vive in una catapecchia insieme alla sorella più vecchia di lei. Il re, gabbato dal dito che la vecchia gli mostra dal buco della serratura, la invita a dormire con lui. Ma dopo l’amplesso, accorgendosi di essere stato ingannato, la butta giù dalla finestra. La vecchia non muore ma resta appesa a un albero. Da lì passa una fata che le fa un incantesimo e diventata una bellissima giovane, il re se la prende per moglie. In una scena vuota, due uomini, a cui sono affidati i ruoli femminili come nella tradizione del teatro settecentesco, drammatizzano la fiaba incarnando le due vecchie e il re. Le due vecchie, sole e brutte, si sopportano a fatica ma non possono vivere l’una senza l’altra. Per far passare il tempo nella loro miseria vita inscenano la favola con umorismo e volgarità, e quando alla fine non arriva il fatidico: “e vissero felici e contenti...” la più giovane, novantenne, chiede alla sorella di scorticarla per far uscire dalla pelle vecchia la pelle nuova. La morale scritta da Basile è la seguente: se merita biasimo una fanciulla che troppo vana si dà a queste civetterie, quanto è più degna di castigo una vecchia che, volendo competere con le figliole, si causa l’allucco della gente e la rovina di sé stessa.

Informazioni e biglietti:
www.teatro-bolzano.it


Evento segnalato da Teatro Stabile di Bolzano

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