Dal 1918 al 1924 Aby Warburg soggiornò ripetutamente nel sanatorio di Kreuzlingen a causa di una grave malattia mentale.
Nel 1923, al termine di uno di questi soggiorni, per dimostrare la propria guarigione, rivolse un "discorso d'addio" a pazienti e medici del sanatorio: una conferenza sul rituale del serpente, partendo dalla sua esperienza presso gli indiani Pueblo del Nuovo Messico.
La prolusione fu pubblicata per la prima volta nell'articolo A Lecture on Serpent-Ritual in "Journal of Warburg Institute", II, 1939.
Nel 1929 tenne alla Biblioteca Hertziana di Roma la conferenza su Mnemosyne, esponendo il progetto di un atlante illustrato, Bilderatlas Mnemosyne, dedicato alle emigrazioni e sopravvivenze delle antiche immagini di divinità nella cultura europea moderna.
A partire dall'illuminante prospettiva warburghiana, dopo un'introduzione su "La guarigione infinita" di Marina Schiavone in cui si tratteggia il rapporto tra Warburg e Binswanger, lo psichiatra che lo aveva in cura, Luisa Bertolini fornisce un contributo filosofico, neo-kantiano.
Seguono gli interventi degli artisti Flavio De Marco e Daniel Blanga Gubbay, il primo a partire da un progetto che ha riguardatao Palazzo Schifanoia a Ferrara, il secondo che con Paola Villani si denomina Pathosformel.
Quindi sarà la volta dell'arte con lo storico e critico Sandro Sproccati, che avvicinerà il peculiare neoplatonismo di Pavel Florenskij.
Una sintesi psicologica sarà proposta da Claudio Fabbrici.