Nell’edizione 2017 di Palazzi Aperti, occasione annuale per riscoprire i tesori architettonici della città, Rovereto privilegia la via che dal Ponte Forbato si distende fino alla chiesa dei Carmelitani. Già borgo San Tomaso e oggi Santa Maria, la porzione urbanistica di là dal torrente Leno vanta importanti edifici residenziali e commerciali sorti nei secoli dello sviluppo dell’attività industriale serica. Di straordinario rilievo è l’apertura, nella prospettiva di una prossima destinazione civica, di Palazzo Betta- Grillo, i cui interni abbelliti dalle tele di soggetto biblico dei Cavalcabò e degli affreschi del Galvagni, dedicati al mondo fantastico dell’Orlando Furioso, sono espressione della qualità della committenza privata roveretana nel corso del Settecento. Anche la chiesa di Sant’Osvaldo, all’estremità del percorso, è recente recupero architettonico con destinazione culturale rinnovata. In entrambi i casi un giardino impreziosito da fondali architettonici si integra con l’ambiente circostante. Accanto all’originalità di una riscoperta urbanistica di tale consistenza, Palazzi Aperti si pone in continuità con la sua storia nel coordinare le strutture espositive della città, in un’offerta che accosta patrimoni d’arte e particolari proposte tematiche: dalle sedi del Museo Civico al palazzo dell’Annona, oggi sede dell’Archivio e della Biblioteca Civica, dal Castello, che conserva armerie di ogni tempo, alle istituzioni dedicate all’arte moderna e contemporanea: Casa Depero e Mart. Anche casa Rosmini, residenza della famiglia che ha dato i natali all’architetto Ambrogio e al filosofo Antonio, tutt’ora sede della Congregazione dei Rosminiani, offre straordinari elementi di conoscenza sulla storia culturale della città attraverso la vocazione enciclopedica della collezione libraria e il singolare valore artistico della quadreria.
Maurizio Tomazzoni
Assessore alla cultura
Il programma nel sito del Comune e il libretto in PDF
