Ciclo Agosto degasperiano 2019.
A chiudere la seconda settimana dell’Agosto degasperiano – Lotta contro il tempo sarà l’attrice e scrittrice Lella Costa, che prendendo spunto dal suo recente libro Quello che possiamo fare, si confronterà con la figura di Edith Stein, la santa patrona d’Europa che riassume in sé gli slanci creativi e le grandi contraddizioni del Novecento. Appuntamento sabato 3 agosto alle 20.45 presso l’auditorium del polo scolastico di Borgo Valsugana.
A conclusione della seconda settimana di viaggio, l’Agosto degasperiano – Lotta contro il tempo, raggiunge uno dei luoghi più legati alla memoria degasperiana: Borgo Valsugana. Nel paese dove lo Statista trascorse i rari momenti di riposo e quiete, la rassegna promossa dalla Fondazione che ne porta il nome si ferma e contempla il suo ultimo grande sogno: quello di un’Europa unita.
Lo farà il 3 agosto, alle ore 20.45, riscoprendo la figura di Edith Stein, la suora di origine ebrea vittima dell’orrore di Auschwitz, elevata nel 1999 da papa Giovanni Paolo II a santa patrona dell’Europa. Ad avventurarsi tra le pieghe di una biografia intensa e drammatica sarà Lella Costa, che darà vita a un inedito dialogo a distanza tra due donne di buona volontà: diversissime, ma – secondo l’attrice e scrittrice – «alleate per tutto ciò che conta. Per il pensiero, nell’era dell’ignoranza. Per le donne, nel tempo delle discriminazioni. Per le appartenenze che fondano e nutrono l’Europa, nella tempesta del populismo».
Edith Stein agli occhi dell’autrice rappresenta ancora «un luminosissimo enigma, una storia di una chiarezza cristallina che getta ombre in ogni direzione e riassume in sé tutto il Novecento». E sono veramente tanti gli elementi che compongono la breve vita di Edith Stein, nata ebrea e convertitasi al cristianesimo, allieva prediletta di Edmund Husserl – uno dei più grandi filosofi del Novecento – a cui però verrà negata ogni possibilità di carriera accademica, impegnata per i diritti delle donne e infine suora di clausura, con il nome di Teresa Benedetta della Croce.
La sua fu «una vita sempre in prima linea: dalle aule universitarie agli ospedali da campo della Prima guerra mondiale, dalla scelta appassionata della conversione all’orrore di Auschwitz»: riscoprire la sua figura è per Lella Costa un’occasione preziosa per riflettere sul nostro presente e vincere gli steccati del tempo, scoprendo che il passato può ancora rivivere nella memoria e parlare al presente, ispirandolo, indicandogli una via.
Così Edith Stein, «finisce per parlarci di noi, dell’importanza del pensiero critico nell’era dell'ignoranza e del populismo, della necessità di combattere per i diritti delle donne nel tempo dei femminicidi, del bisogno di mettere prima di ogni altra cosa gli esseri umani, sempre, perché l’Olocausto non è una tragedia irripetibile e abbiamo il dovere di tenere gli occhi (e le coscienze) bene all’erta».
Un incontro da non perdere, quello tra Lella Costa e Edith Stein, che promette di regalare emozioni e scuotere le coscienze.
Attrice, scrittrice e doppiatrice, Lella Costa esordisce nel 1980 con il suo primo monologo teatrale (Repertorio), cui ne seguiranno numerosi altri, raccolti in pubblicazioni edite da Feltrinelli, che la renderanno una delle più importanti interpreti del teatro nazionale. Ha lavorato molto anche per la radio, con trasmissioni radiofoniche all'avanguardia, prendendo parte inoltre ad alcune esperienze cinematografiche. Molto attiva nel mondo no-profit, promuove da anni l'attività di Emergency ed è impegnata in prima persona nella difesa dei diritti civili.
Informazioni:
http://www.degasperitn.it
