Emozionante mostra di Italia Nostra.
Nasce da una ricerca di Alessandra Bello, l'interessante mostra dedicata alle Dolomiti e al loro ruolo durante la Prima Guerra Mondiale che verrà esposta presso il foyer del Teatro di via Dalmazia 30 fino a sabato 16 dicembre negli orari di apertura del bar del Cristallo. La linea che si è deciso di seguire si snoda dal Monte Nero sulle Alpi Giulie all’Ortles nel Parco dello Stelvio. Essa non solo tocca tre regioni così vicine e così diverse fra loro per aspetti politici e naturalistici ma tocca anche tutte le nove aree di pertinenza delle Dolomiti Unesco, con cui gli autori condividono (insieme e grazie alla sezione di Italia Nostra Bolzano) gli intenti e volontà di unione e valorizzazione. L’idea che dà vita a questo progetto ha le sue radici nell’esperienza personale degli autori e nella consapevolezza del grande potere comunicativo insito nella fotografia, poiché questi luoghi vanno salvaguardati non perché luoghi di memoria del sacrificio, ma in quanto identitari di una memoria diversa. Il paesaggio racconta la vita, i timori, le speranze di quell’epoca ma non solo: ci parla anche di motivazioni storico-politiche, successi e fallimenti. Questo complesso simbolico/monumentale di rara importanza si unisce al valore geologico/naturalistico, già riconosciuto, aumentandone il valore. Le Dolomiti acquistano così anche una loro dimensione di identificazione di una collettività. L'indagine fotografica, condotta ad analisi della relazione che c’è fra storia e paesaggio, del valore simbolico che acquista il paesaggio nel portare la memoria di questa storia recente, si pone l'obiettivo di far comprendere che questi paesaggi sono la forma materiale della nostra storia e ci appartengono in quanto cittadini e vanno salvaguardati anche per questo motivo. Il concetto fondamentale che sottende tutte le immagini è che ‘Il paesaggio racconta’; attraverso i suoi teatri di roccia e ghiaccio, le sue forme, la sua morfologia e tutto ciò che lo abita e lo trasforma esso ci parla di noi e della nostra storia. “Credo fermamente che la fotografia possa riuscire a mostrare questi segni indelebili che sono rimasti inglobati nel paesaggio: parentesi silenziose in un territorio sovraffollato di segni, dove la grande storia e la nostra storia si incontrano nelle rocce del paesaggio dolomitico.”
Evento segnalato da Teatro Cristallo