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Giardini ritrovati - Spazi e caratteri delle architetture verdi in Trentino

Data: da Ven. 15 giugno a Dom. 02 settembre 2018
Dove: Palazzo delle Albere, Via Sanseverino, Trento
Orario: inaugurazione venerdì 15 giugno, alle ore 17.30 / La mostra sarà aperta fino al 2 settembre 2018 con orario 10-18 (mar-ven) e 10-19 (sab-dom); lunedì chiuso
Note: ingresso libero

Sarà inaugurata venerdì 15 giugno e potrà essere visitata fino all’inizio di settembre a Palazzo delle Albere a Trento la mostra “Giardini ritrovati - Spazi e caratteri delle architetture verdi in Trentino”

Un viaggio introduttivo all’arte dei giardini e alle sue espressioni trentine, alla scoperta di un patrimonio prezioso ma ancora poco conosciuto, seducente e fragile, spesso a rischio. Grazie al lavoro della Soprintendenza per i beni culturali, in Trentino sono stati recentemente censiti e studiati circa centocinquanta parchi e giardini storici, di varie epoche e tipologie: una serie ampia e peculiare che agli esempi più celebrati affianca realtà più nascoste, portate alla ribalta grazie al doppio volume Parchi e giardini storici in Trentino: tra arte, natura e memoria (2016), primo contributo multidisciplinare alla conoscenza d’insieme di queste singolari architetture vegetali, in equilibrio dinamico tra natura e artificio.
A dare seguito e visibilità a questo pluriennale lavoro di ricerca e catalogazione è ora la mostra dal significativo titolo: “Giardini ritrovati. Spazi e caratteri delle architetture verdi in Trentino”, ideata dalla Soprintendenza e organizzata con il sostegno del Servizio attività culturali e del Servizio per il sostegno occupazione e la valorizzazione ambientale della Provincia autonoma di Trento, in collaborazione con il Castello del Buonconsiglio. Monumenti e collezioni provinciali e la Trentino Film Commission.

L’esposizione, che sarà inaugurata il prossimo venerdì 15 giugno, alle ore 17.30, trova spazio nelle sale di Palazzo delle Albere, in rapporto con la storia illustre dell’edificio, villa principesca già al centro di un fitto tessuto di campi, orti e giardini. Grazie alla collaborazione del Servizio foreste e fauna, sarà in particolare evocato il viale alberato che collegava l’accesso monumentale dei Tre Portoni con la residenza suburbana.

Il percorso, a cura di Lia Camerlengo, Katia Malatesta e Alessandro Pasetti Medin, ha preso forma in dialogo con gli architetti paesaggisti Claudio Micheletti, Cesare Micheletti e Loredana Ponticelli di A2Studio, autori del progetto espositivo. Il risultato è una proposta che invita ad attraversare il territorio provinciale illustrandone i principali giardini di castelli, di ville e di palazzi, accanto ai grandi parchi pubblici e termali; ma anche a familiarizzare con l’architettura del verde e le sue regole, a partire dalla nozione di giardino come bene progettato, costruito, coltivato e all’occasione restaurato, nei casi non rari di deperimento e rovina.

Ogni architettura, per essere compresa, deve essere vissuta e attraversata. Non fa eccezione il giardino, qui indagato, non a caso, nei suoi aspetti di “spazio nello spazio”, immerso nel paesaggio, in rapporto stretto con le forme e il clima del contesto alpino, nonché nelle sue articolazioni interne, alla luce della carattetistica dialettica tra spirito di geometria e libertà naturale. Al tema del limite, come linea immaginaria o visibile che definisce, divide e differenzia le parti del progetto, si collega così quello dei percorsi materiali e delle connessioni visive che si dispiegano dai punti di osservazione fissati dal progettista. Si continua con le superfici, nel gioco tra orizzontalità e altezze che contraddistingue gli spazi aperti: prati, parterre, radure, ma anche specchi d’acqua, che introducono effetti di mutevolezza e di raddoppio speculare dell'immagine del cielo e degli altri elementi del giardino. ‘Contenuti’ nel paesaggio, parchi e giardini sono a loro volta ‘contenitori’ di una spiccata varietà di piccole architetture, di cui la mostra presenta le attestazioni più singolari o rappresentative; la presenza determinante dell’acqua viene inoltre riletta attraverso i maggiori esempi di fontane e ninfei.

L’allestimento propone soluzioni immersive e coinvolgenti, grazie alle elaborazioni video ideate e realizzate da Stefano Benedetti con il supporto tecnico di GEST srl. Ad evocare l’esperienza multisensoriale della visita al giardino e le sue trasformazioni nel trascorrere delle ore e delle stagioni contribuisce infine la sezione predisposta in collaborazione con la Trentino Film Commission, dedicata al giardino che diventa set e alle scene di film per il cinema e la televisione ambientate in alcuni dei più celebri complessi verdi della provincia.


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