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Marcello Nebl. Nel segno della montagna

Evento segnalato da Spazio Klien
Marcello Nebl, Drei Zinnen, 2020, Acrilico su tela, 100x100 cm (Immagine da locandina)
Marcello Nebl, Drei Zinnen, 2020, Acrilico su tela, 100x100 cm (Immagine da locandina)
Data: da Sab. 12 a Dom. 27 settembre 2020
Dove: Spazio Klien, Piazza Alcide Degasperi, Borgo Valsugana (Tn)
Note: dal martedì al sabato con orario 10.00-12.00/16.00-19.00 e la domenica con orario 16.00/19.00 / Per informazioni: Biblioteca Borgo Valsugana, tel. 0461 754052

Mostra a cura di Fiorenzo Degasperi.

Lo Spazio Klien di Borgo Valsugana ospita “Nel segno della montagna”, mostra personale di Marcello Nebl a cura di Fiorenzo Degasperi, con il patrocinio del Comune di Borgo Valsugana e del Museo diffuso Valsugana Orientale e con il coordinamento di Massimo Libardi.

L’artista espone quaranta opere pittoriche e grafiche dedicate alle montagne del Trentino e del Sudtirolo, in particolare alle pareti rocciose delle Dolomiti, operando a metà strada tra iperrealismo e spirito romantico. Nebl indaga il paesaggio non solo come riproduzione ma soprattutto come stato d’animo, momento di riflessione e di meditazione, sulla scia dei viaggiatori, pittori, scrittori del Grand Tour a partire dal XVII secolo. Una sorta di skizzenbuch contemporaneo per raccontare la voce della natura racchiusa nella montagna, nella consapevolezza che il nuovo e l’ignoto sono nello sguardo.

La mostra è accompagnata da un catalogo a cura di Fiorenzo Degasperi che approfondisce le tematiche inerenti al paesaggismo dell’artista, delineando i contesti geografici, storici e leggendari dei soggetti raffigurati. Diversi lavori riguardano proprio le montagne che sovrastano la Valsugana, occasione per riportare alla superficie immagini che, ancor oggi, si possono racchiudere nel piacere dello sguardo su di una bellezza che sconfina talvolta nel sublime.

Degasperi spiega come quella di Nebl non sia “una mechanical-art, perché compito dell’artista non è copiare o imitare la natura, ma trasmettere all’oggetto la vitalità che gli è propria. E questo è ciò che si verifica nelle opere di Marcello Nebl, per diversi motivi sia concettuali sia pittorici. La tecnica esecutiva è un metodo di formazione che permette di cogliere la bellezza dell’esistenza, questa bellezza che supera ogni comprensione razionale, ogni significato utilitaristico, e che è il mistero stesso. Non si limita alla dimensione esteriore, descrittiva o men che meno narrativa. L’artista cerca di andare oltre la dimensione naturale, conducendoci a ciò che è più profondo e più essenziale, cioè la forma spirituale di queste montagne. L’arte di dipingere le montagne non è un’arte nel senso proprio del termine ma è l’espressione di una concezione della vita molto più profonda”. Fiorenzo Degasperi continua spiegando che nei lavori di Marcello Nebl “l’osservatore ha il compito di ridare vita alle opere. Il Lago di Cima d’Asta oppure Cima Dodici, il mitico (alpinisticamente) Gran Pilastro delle Pale di San Martino o il romantico Lago di Tovel (quelle onde che si dipartono dal centro verso la periferia racchiudono, nel movimento, la memoria di Silvano Nebl, il padre artista) si offrono nella loro immediatezza e nella loro non, voluta, completezza ed esaustività, come luoghi in cui l’immaginazione di chi guarda può sentire lo scroscio dell’acqua, il sibilo del vento, la scarica assordante di sassi, lo scricchiolare del ghiaccio, lo scivolare della roccia nel canalone, il cupo rimbombo della rinascita primaverile della vita con il suo corteo di pietre che cadono (Monte Peller). O, come una lente che si avvicina sempre di più al soggetto (Diedro Ferhmann, Campanil Basso, Gruppo del Brenta), il disegno si offre come mappa geologica, regalandoci visioni astratte o, all’opposto, ingrandimenti talmente precisi da farci assaporare la roccia come fosse una pelle, l’epidermide di una vecchia saggia della natura (visto che la montagna è femminile): ogni crepa, ogni fessura, ogni fenditura è una ruga, un solco, nata per sconvolgimenti millenari. La natura come pelle, la pelle come carta geografica della vita”.

Informazioni:
https://www.marcellonebl.it


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