«Mie Museo. Arpejon per l davegnir / Per ereditare il futuro» è il titolo della mostra che nasce con l’intento di ripercorrere la storia del Museo, iniziata nel 1981 in poche stanze all’interno della sede dell’Istituto Culturale Ladino per poi svilupparsi in maniera più organica, nel 2001, nella nuova e attuale sede.
Lungo il percorso la storia del Museo è raccontata attraverso le persone che vi hanno contribuito, ponendo l’attenzione anche su alcuni tra i più interessanti oggetti che hanno visto la gente comune diventare protagonista attraverso prestiti e donazioni. Il lavoro di una comunità quindi, segnato da tappe, oggetti, testimonianze e volti di persone che - come ricorda la conservatrice del Museo, Daniela Brovadan - “hanno voluto lasciare alle nuove generazioni informazioni e valori che ci aiutano a comprendere il presente e che ci permettono di indirizzare il futuro”.
Strutturata in un percorso temporale e tematico, la mostra intende ringraziare tutte le persone che in questi anni hanno contribuito a realizzare il Museo Ladino, non solo dedicando il loro tempo, ma soprattutto impiegando gran passione e amore per il mantenimento e la diffusione della cultura ladina. E il dialogo con il visitatore continua fino al termine del percorso, che si conclude con la proiezione del video “Volti e voci del Museo” - un mosaico di persone che raccontano cosa signifchi essere e sentirsi ladini oggi – e, accanto ad esso, uno spazio aperto, come un continuo cantiere, con l’invito a lasciare un messaggio e nuove ispirazioni per il futuro del Museo.
Una visione complessiva di quello che è stato, che è e che sarà il Museo Ladino di Fassa, fatta di condivisione e interazione, in linea con la campagna celebrativa “mia majon, mia storia, mia parlèda” perché l’Istituto Culturale Ladino anche attraverso il Museo, continui a perseguire con rispetto e dedizione il prezioso compito di salvaguardia ma, al tempo stesso, si apra ancor più alla popolazione, per fare in modo che ognuno possa considerare propria, MIA appunto, la realtà che che questa istituzione rappresenta.
Informazioni complete:
www.istladin.net