VIXEN - La volpe diventa “silenziosa”.
Silent Opera è il nome della compagnia fondata da Daisy Evans ma è anche e soprattutto un concetto, una sorta di filosofia per cercare una connessione originale fra teatro musicale e XXI Secolo: partendo dalla Silent Disco, la regista inglese ha elaborato un nuovo format operistico, nel quale il pubblico, che indossa cuffie mediante le quali ascolta musica preregistrata e mixata con le performance dal vivo dei cantanti, diventa esso stesso il palcoscenico dell’opera. Il pubblico può quindi muoversi e interagire con lo spazio: di solito è il sottosuolo londinese, nel caso della prima rappresentazione italiana di Vixen Le Gallerie di Piedicastello, un tempo due tunnel stradali della tangenziale di Trento, oggi sede espositiva della Fondazione Museo Storico del Trentino destinata anche a ospitare eventi artistici.
Vixen prende le mosse da La piccola volpe astuta del compositore ceco Leoš Janáček, che traspose in chiave operistica una novella pensata originariamente come una specie di romanzo a fumetti. Nella versione di Daisy Evans la volpe è una giovane donna che, in un mondo a declinazione maschile, percorre con determinazione la propria strada, ponendo resistenza a un uomo che cerca di catturarla e controllarla.
Le parti di ispirazione folk dell’opera di Janáček vengono eseguite dal vivo, mentre le parti orchestrali, intrise di Romanticismo, sono preregistrate.
Direzione musicale di Stephen Higgins. Regia di Daisy Evans. Produzione Silent Opera.
Informazioni ed approfondimenti:
fondazione.museostorico.it
www.haydn.it